Venerdì 14 dicembre,
dalle ore 16, la Raccolta Manzù ad Ardea (via Laurentina, km. 32)
ospiterà il filosofo Simone Regazzoni, invitato da Simona Taborro e
Stefano Petruccioli.
Perché? L’evento ha la finalità di portare e realizzare sul territorio del Comune di Ardea qualche iniziativa di rilevanza culturale e comunitaria, di coniugare divulgazione e aggregazione, commistione, appunto, tra pensiero e riflessione filosofica e cultura popolare, vicina e comune a tutti i cittadini. Il mash-up tra filosofia e cultura popolare – questa nuova forma di attivismo culturale che è la pop filosofia, una filosofia mutante, un crossover in quanto incrocio e contaminazione di filosofia e cultura pop – che avrà luogo permetterà ai presenti di chiedere all’insolente e disinvolto filosofo tutto quello che avrebbero sempre voluto sapere sulla filosofia e non hanno mai osato chiedere a una sit-com o ad altri prodotti di genere popolare.
Perché? L’evento ha la finalità di portare e realizzare sul territorio del Comune di Ardea qualche iniziativa di rilevanza culturale e comunitaria, di coniugare divulgazione e aggregazione, commistione, appunto, tra pensiero e riflessione filosofica e cultura popolare, vicina e comune a tutti i cittadini. Il mash-up tra filosofia e cultura popolare – questa nuova forma di attivismo culturale che è la pop filosofia, una filosofia mutante, un crossover in quanto incrocio e contaminazione di filosofia e cultura pop – che avrà luogo permetterà ai presenti di chiedere all’insolente e disinvolto filosofo tutto quello che avrebbero sempre voluto sapere sulla filosofia e non hanno mai osato chiedere a una sit-com o ad altri prodotti di genere popolare.
Dove? Il luogo che ospiterà l’evento è la Raccolta Manzù, scelta sostanzialmente perché è forse il caso che i cittadini di Ardea si ricordino di quali preziose risorse e valori il loro territorio accoglie e presenta, e pensino quindi a valorizzare questa incredibile – ma ancora da fare emergere del tutto – ricchezza e opportunità per la nostra zona.
Embe’? Ma chi è Simone Regazzoni? Filosofo tra i più importanti interpreti italiani del pensiero dell'ormai classico autore francese Jacques Derrida (cui ha dedicato diverse monografie e saggi in raccolte e atti di convegni internazionali), è anche autore di testi di successo di divulgazione filosofica, di congiunzione tra la filosofia e la cultura popolare, quali Harry Potter e la filosofia, La filosofia di Lost, Pop filosofia e, ultimo, Sfortunato il paese che non ha eroi, che sta proprio in questo periodo presentando in giro per l'Italia, in cui vengono tracciati i caratteri e l’etica del nuovo eroe, dell'eroe non classico ma contemporaneo, del vero eroe: comico, gaudente, nichilista, singolare, criminale, insomma, sporco come l'ispettore Callaghan di Clint Eastwood e oscuro come il Batman di Frank Miller.
Regazzoni è uno di quei filosofi che ha accettato l'ingiunzione a scrivere altrimenti, a mettersi in gioco rompendo radicalmente con le regole della “buona” scrittura filosofica, come dimostrano i suoi ottimi saggi/esperimenti/
Come il personaggio di un suo recente volumetto, Regazzoni fa filosofia puntando il dito medio contro quei «tangheri addottrinati che inquinano la tazza della mente» e «melliflui chiacchieroni» che sono gli int. (intellettuali), parla barbaro, con «una voce stridente come un cane, un viso arcigno», senza «né pudore, né dolcezza, né moderazione, né rossore in faccia» e soprattutto facendo in modo che tutti sentano – perché la filosofia splende per tutti – i suoi ficosofici (filosoficamente fichi) atletismi del pensiero, facendo largo e libero ricorso a tutto il vasto e ricco patrimonio della cultura popolare per realizzare un uso perverso della filosofia: «fare un uso perverso della filosofia significa nutrire i concetti filosofici dopo la mezzanotte in modo che si trasformino in pericolosi mostri. Proprio come accade con i Gremlins. Sbucheranno dai cessi chimici dei bunker seminando il panico tra i tangheri e obbligandoli a uscire allo scoperto. E noi saremo qui a goderci lo spettacolo».
Perché un filosofo è «un bastardo senza gloria che ha il coraggio di spingere il pensiero ai limiti della stupidità»: la filosofia è amore del sapere e nasce dallo stupore, cioè dalla stupidità «e il suo amore, come ogni vero, grande amore, è qualcosa di stupido, magnificamente e dannatamente stupido».
Let’s go. Why not? Andiamo. Perché no?