I libri letti con i gruppi di lettura spesso sono deludenti, ma il bello e il piacere in questo caso stanno nella discussione e nello scambio che avvengono al momento dell'incontro e del confronto. In questo mese ho finito due libri che rientrano in questa categoria. L'energia della vergogna, del russo Fazil' Iskander, non è certo un romanzo di formazione, una storia sulla difficoltà di diventare grandi, visto che l'unico elemento di maturazione del protagonista nelle 200 pagine del libro è dato dall'imparare a leggere l'ora sull'orologio e poi, d'improvviso, nelle ultime 5 pagine, passano dieci anni e lui ha finito l'università, quando noi lo avevamo lasciato "primo della classe" (misteriosamente, visti i voti sul suo quaderno che dopo un primo 'ottimo' crollano su livelli medi) alle elementari. Non è un romanzo storico, di ambientazione storica, un racconto in cui la Storia si intreccia con le storie dei personaggi, il destino con le loro vite, visto che questo presunto 'sfondo sanguinante' - della guerra e del regime staliniano - cui si accenna alla fine del libro inizia a essere nominato, e solo vagamente, giusto nell'ultimo quarto del testo. Insomma, non è nulla di quello che viene spacciato sia. Si tratta, dunque, invece, di un groviglio di memorie infantili narrate convulsamente, senza un filo logico e, soprattutto, con uno stile che alterna la piattezza di un linguaggio da bambino e gli inutili barocchismi di un adulto che non sa scrivere. Un romanzo che non porta da nessuna parte e che viene subito abbondantemente a noia.
Due opportunità date a un giovane autore italiano, Giorgio Fontana, entrambe un fallimento. Prima Morte di un uomo felice, romanzo privo di alcun valore letterario. Poi Novalis che, peggio, si rivela anche privo di una trama dotata di senso alcuno.
Nuovo, per me, autore di genere è Walter Mosley che comincia bene con il suo Il diavolo in blu. Bello anche il lungo racconto di una vita sulle onde, sul surf, di William Finnegan Giorni selvaggi.
Due deludenti graphic novel, Il gusto del cloro di Bastien Vivès e Blankets di Craig Thompson, mentre si conferma un grande autore Brian K. Vaughan con Gli Escapisti.
Ancora sul Rinascimento con l'antologia curata da Eugenio Garin L'uomo del Rinascimento. E sempre per un po' di storia Carlo Ginzburg sulla stregoneria e i culti agrari tra Cinquecento e Seicento, I benandanti, e Carlo M. Cipolla sulla peste a Prato nel Seicento, Cristofano e la peste.
Davvero utili gli strumenti, le tecniche e i design pattern spiegati da Walter Nuccio nel suo corposo e chiaro manuale La progettazione dei giochi da tavolo.
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