Ci si può chiedere da dove cominci l’abbigliamento. Dove comincia e dove finisce un ornamento? Ogni tipo d’abbigliamento sarebbe un ornamento? Dallo slip a tutto il resto? Come considerare i veli completamente trasparenti?
(Jacques Derrida, La verità in pittura).
L’interrogativo centrale si focalizza sul rapporto tra panneggio-veste-ornamento e corpo nudo. Come individuare i tratti e i limiti dell’ornamento? Quale ne sarebbe l’inizio, quale la fine? Dove fermarsi? Perché non considerare ornamento la pelle stessa che fascia il corpo, così che l’essenza rappresentativa della pura bellezza non sarebbero altro che le viscere rovesciate ed esposte all’esterno in piena quanto oscena visibilità? Se il bello deve o dovrebbe prescindere da ogni ornamento, non ne sarebbe forse perfetta rappresentazione lo squartamento del corpo? Ed anche arrivati a questo punto estremo, non saremmo affatto ancora sicuri che la progressione (auto)distruttiva possa aver fine. Ci si confronta qui con una certa impossibilità a finire, a porre termine e a porre limiti.
(Massimo Carboni, L’ornamentale. Tra arte e decorazione)
L’interrogativo centrale si focalizza sul rapporto tra panneggio-veste-ornamento e corpo nudo. Come individuare i tratti e i limiti dell’ornamento? Quale ne sarebbe l’inizio, quale la fine? Dove fermarsi? Perché non considerare ornamento la pelle stessa che fascia il corpo, così che l’essenza rappresentativa della pura bellezza non sarebbero altro che le viscere rovesciate ed esposte all’esterno in piena quanto oscena visibilità? Se il bello deve o dovrebbe prescindere da ogni ornamento, non ne sarebbe forse perfetta rappresentazione lo squartamento del corpo? Ed anche arrivati a questo punto estremo, non saremmo affatto ancora sicuri che la progressione (auto)distruttiva possa aver fine. Ci si confronta qui con una certa impossibilità a finire, a porre termine e a porre limiti.
(Massimo Carboni, L’ornamentale. Tra arte e decorazione)
1 interventi:
nel dubbio, tutti nudi! ;-)
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