Scritto prendendo le mosse dal saggio kantiano Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica - che a sua volta parte da una polemica con lo scienziato e visionario svedese Emanuel Swedenborg per arrivare ad affermare che è ai sognatori della sensazione come lui che sono simili i metafisici, sognatori della ragione -, il Saggio sulla visione degli spiriti di Arthur Schopenhauer giunge a conclusioni assai diverse rispetto a quelle di Kant. Vedendo i singoli individui come la manifestazione parziale, nello spazio e nel tempo e quindi nel mondo visibile dei fenomeni, di un'unica realtà unitaria e universale (la volontà) dall'invisibile essenza, per la filosofia di Schopenhauer non è affatto impensabile la comunicazione tra gli uomini - sia da viventi nell'azione a distanza, sia da defunti apparendo ai viventi - attraverso tale comune essenza. L'apparizione degli spiriti, la cui presenza si manifesta in modo completamente diverso da quella di un corpo, non agendo né sulla retina né sul timpano, è attribuibile a uno stimolo proveniente non dalla percezione sensibile ma da tutt'altra parte, ovvero dall'interno, dall'organismo stesso: dipende dall'intervento anche durante la veglia dell'organo del sogno, che mette in comunicazione il sognante non con la realtà esterna ma con il proprio interno, con il vasto e infinito mare inconscio della volontà.
La Conferenza sui fantasmi è il discorso inaugurale tenuto da Henri Bergson nel 1911 presso la Società di Ricerca Psichica, associazione fondata nel 1882 per occuparsi di occultismo e spiritismo, per investigare con metodi rigorosamente scientifici l'insieme dei fenomeni paranormali. Per il filosofo francese quelli che vengono definiti fenomeni psichici sono una conferma dell'esistenza della durata reale (concezione temporale che egli distingue dal tempo meccanico della scienza) e del verificarsi attraverso di essa di contatti diretti tra le coscienze, di intersezioni di due coscienze inestese al di là delle barriere spaziali: telepatia, casi di pre-morte (facoltà di ripercorrere fulmineamente la propria vita nell'istante in cui si sta per perderla, in una visione panoramica della totalità del proprio passato), chiaroveggenza (perché la dimensione temporale assoluta della durata reale comprende in sé passato e futuro), fantasmi, sono l'attestazione dell'atto estremo di liberazione della coscienza dal vincolo fisico del cervello, del suo traboccare dall'organismo slegandosi dal corpo.
0 interventi:
Posta un commento