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venerdì 7 agosto 2015

letture di luglio - extended

Troppo poco mi sono dedicato a scrivere sui testi letti durante lo scorso mese di luglio. Perciò provo a recuperare un po' qui, tornando almeno su un paio di saggi di filosofia per i quali è giusto spendere qualche parola in più.

In Canone inverso Tommaso Ariemma propone una teoria generale dell'arte, dalla narrativa europea alla Dickens alla produzione popolare nipponica e alla nuova serialità statunitense, che si rivela un ibrido capace di mettere insieme la fruizione tipicamente cinematografica che punta all'effetto simultaneo sui sensi, sul pathos corporeo prodotto da immagini e suoni, e che immobilizza, e la richiesta allo spettatore di attivarsi in un lavoro di archivio e di investigazione, di rintracciamento e di condivisione, di rielaborazione e co-creazione.

Con il suo ultimo La porta stretta Umberto Curi prova a tracciare un itinerario filosofico su come si diventa maggiorenni. Chiamando in causa Kant e il suo coraggio di pensare con la propria testa, di camminare con le proprie gambe, senza girelli, anche a costo di qualche caduta, di disubbedire e denunciare le tante forme di governamentalità che plasmano e condizionano la vita umana (come "traduce" Foucault il motto illuminista); Platone e il suo attacco mortale al padre, la sua filosofia come duro combattimento a tutto campo, battaglia senza quartiere; e altri personaggi filosofico-letterari da Edipo ad Amleto, dai fratelli Karamazov allo scrivano Bartleby, Curi riconosce come la fuoriuscita dalla minorità sia quel terreno di scontro in cui si è costantemente chiamati a mettere alla prova le proprie capacità e il proprio valore, una guerra inconcludibile.


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