La strada stretta verso il profondo Nord, di Richard Flanagan, è la bella storia di un uomo, un medico e soldato fatto prigioniero durante la seconda guerra mondiale, che si rifiuta di smettere di aiutare la gente a vivere: non è un buon chirurgo, né una bella persona, ma non smette di fare ciò che può e deve.
Due ottime conferme sono il secondo romanzo sherlockiano di Anthony Horowitz, Moriarty, e gli interrogatori filosofici di Dave Eggers su i miti d'oggi, la legge e la giustizia, l'educazione e la natura, le istituzioni e la libertà I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre?
Sempre una gradevole lettura quella di Stephen King, Chi perde paga.
Molto deludente La sostanza del male di Luca D'Andrea: trama inconsistente e diluita, accozzaglia incapace di decidersi tra thriller, horror e dramma.
Interessante e suggestiva la filosofia in metafore e storie di Andrea Tagliapietra, Alfabeto delle proprietà.
Ancora su Nietzsche: Il soggetto e la maschera di Gianni Vattimo, Il culmine e il possibile di Georges Bataille, Arte e verità di Franco Rella e Susanna Mati, Il politeismo e la parodia di Pierre Klossowski, Guerra alla guerra di Jean-Pierre Faye, Le lacrime di Nietzsche di Irvin D. Yalom.
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