Da quando Cass è quasi annegata è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia, dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un'altra ragazza che condivide il suo stesso "dono", si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa. Da Victoria Schwab, un racconto - Città di spettri - di cui dubito fortemente leggerò il seguito.
Così come non so se darò una seconda occasione a Ava Reid, di cui ho letto Juniper & Thorn. Marlinchen e le sue sorelle sono le ultime vere streghe di Oblya, una città in cui la magia sta lasciando posto all’industria. Considerate poco più che un’attrazione per turisti, trascorrono le giornate curando clienti con rimedi arcaici e incantesimi nostalgici, mentre tentano di ammansire il padre, uno stregone tirannico e xenofobo, che tiene le figlie rinchiuse nella casa fatiscente. Di notte, però, riescono a sfuggire alla casa e al padre per godersi i palpiti della città, in particolare il teatro del balletto di nuova apertura, dove Marlinchen incontra un ballerino che le catturerà il cuore. Ma man a mano che i loro incontri notturni si fanno più intesi e frequenti, la minaccia dell’ira del padre si fa più incombente. E mentre la città prospera, un mostro si cela nel suo ventre, nato dall’intolleranza e dal risentimento, soffuso del potere di un mondo antico.
E proseguiamo le esperienze letterarie che difficilmente saranno ripetute con Gilead di Marilynne Robinson. Il pastore John Ames sarà morto quando suo figlio aprirà la lettera che gli sta scrivendo. Siamo nel 1956, John ha 76 anni e sente che la fine è prossima. Dieci anni prima ha incontrato l'attuale signora Ames, molto piú giovane di lui. La donna aveva sofferto molto: il pastore se ne è innamorato e in lui la ragazza ha trovato conforto e assistenza. Ora sembra proprio che siano felici, sotto ogni punto di vista. Il vecchio padre sente che il figlio di sei anni non potrà mai veramente conoscere la sua storia. A Gilead, Iowa, la città che non ha mai lasciato, Ames inizia cosí a scrivere una specie di testamento, la storia della sua famiglia. Racconta di suo nonno, un uomo impegnato nelle lotte contro la schiavitù, del padre pacifista durante la guerra di Secessione. E poi si chiede: cosa ho imparato io da tutti loro?
L'ultima estate in città di Gianfranco Calligarich ha per protagonista Leo Gazzarra, trentenne approdato a Roma da Milano alla ricerca di se stesso, in fuga dal grigiore del nord e dalla mancanza di una prospettiva esistenziale. Colto e amante dei libri, si accontenta di lavori saltuari e malpagati, girovaga per i caffè della città trovando nell'alcol un rifugio. Le sue relazioni sono quelle effimere e superficiali dei salotti, fatta eccezione per un amico sincero e per la ragazza fragile e inquieta che gli cambierà la vita. Intorno, una Roma falsamente accogliente, indifferente alle sorti di chi ci vive.
Lontanissimo da altri capolavori di Ian McEwan come Espiazione, l'ultimo Quello che possiamo sapere. Nell’ottobre del 2014, durante una cena tra amici, il grande poeta Francis Blundy dedica alla moglie Vivien un poema che non verrà mai pubblicato e di cui si perderanno le tracce. Un secolo più tardi, nel 2119, in un mondo ormai in gran parte sommerso dopo un Grande Disastro, lo studioso di letteratura del periodo 1990-2030 Thomas Metcalfe scopre degli indizi che puntano a un intreccio amoroso e criminale. Thomas si reca per l’ennesima volta alla biblioteca Bodleiana per consultarne gli archivi nel tentativo di scovare qualche scampolo di informazione inedita sull’oggetto dei suoi interessi, la fantomatica “Corona per Vivien” del grande poeta Francis Blundy, mai ritrovata. Il viaggio è disagevole, ora che la Bodleiana è stata trasferita nella Snowdonia, nel Nord del Galles, per sottrarre il suo prezioso contenuto alle acque che, dopo il Grande Disastro e l’Inondazione che ne seguì, sommersero l’originaria sede, a Oxford, e gran parte della terra. Ma gli abitanti del ventiduesimo secolo, sopravvissuti a quella catena di eventi, sono avvezzi al disagio e alla penuria, e inclini a guardare alla ricchezza e alla varietà del mondo precedente ora con rabbia ora con sognante nostalgia. Forse anche così si spiega l’ossessione di Metcalfe per il poemetto perduto. Miracolo di costruzione poetica, la Corona di Blundy fu composta poco più di cent’anni prima, nel 2014, in occasione del compleanno della moglie Vivien, e recitata un’unica volta durante i festeggiamenti presso il Casale dei Blundy, in un tripudio di vini e cibi deliziosi e ora introvabili, alla presenza della loro cerchia di amici. Facendo riferimento al celebre banchetto del 1817, cui parteciparono Keats e Wordsworth, l’evento fu successivamente definito "Secondo Immortal Convivio". La profusione di diari, corrispondenze e messaggi disponibili racconta delle correnti di amore e invidia che attraversavano tutti i partecipanti, del primo marito di Vivien, il liutaio Percy, e della malattia degenerativa che si era impossessata del suo cervello, delle ambizioni represse della donna. Ma dell’agognata “Corona per Vivien” neanche l’ombra. Che fine ha fatto la sublime poesia della cui stessa esistenza ormai i più dubitano? Quale verità si cela dietro la sua scomparsa? E quale differenza potrebbe mai fare il suo ritrovamento? Sarà un’intuizione geniale a fornire l’indizio che orienterà Metcalfe in una caccia al tesoro stevensoniana nell’ignoto. Il suo viaggio svelerà una storia d’amore e di compromessi e un crimine impunito, e getterà una luce nuova su figure che le parole tramandate gli avevano fatto credere di conoscere intimamente.
China Miéville ambienta La città & la città in due città separate e unite allo stesso tempo, in un punto indefinito dell’Europa. Figlie della catastrofe post-sovietica, queste due città sono sovrapposte e condividono lo stesso spazio, ognuna con le proprie strade, i propri palazzi, i propri cittadini, la propria storia, la propria identità. Per un abitante di una città, il più grave reato è quello di vedere un abitante dell’altra: sono due mondi vicinissimi, eppure incomunicabili, e la punizione per chi trasgredisce è certa e impietosa. Così tutti sono abituati fin dalla nascita a disvedere, a sfuggire ogni forma di contatto con gli altri che pure sono lì, sotto i loro occhi e a portata di mano. Una mattina come un’altra viene scoperto un delitto, in una delle due città, e le indagini portano fino all’altra città, e poi oltre, in un’altra realtà che nessuna delle due sembra conoscere, e che probabilmente trascende entrambe.
Una detective-story nel solco della tradizione noir e, insieme, una parabola sulle difficoltà di comunicazione nella società attuale.
Con Ragazzo Sacha Naspini racconta la voglia di cambiare se stessi e il mondo, lo scontro improvviso con un’età che sembra chiedere il conto su molti aspetti: da dove vieni, di che pasta sei fatto, e soprattutto cosa vuoi diventare. Per vederlo, non si può fare altro che abbattere certi muri. Giacomo è pronto a scagliarsi, Matteo lo tira indietro, spaventato. Intorno, la provincia immobile, come uno scenario sfumato. Rabbia, frustrazione, smarrimento, tanti sogni a occhi aperti, genitori incapaci, e l’amore che arriva con la stessa violenza dei bulli cretini. Giacomo e Matteo sono sorpresi dal cambiamento, e totalmente privi di una guida. L’adolescenza è un labirinto che può diventare pericoloso, imponendo prove di coraggio micidiali, come per esempio portare a scuola la pistola di tuo padre, per vedere l’effetto che fa.
Vienna non è mai stata più misteriosa e conturbante come in Doppio sogno, romanzo breve di Arthur Schnitzler pubblicato nel 1926. Una sola notte sconvolge la vita borghese di Fridolin, medico rispettato, e di sua moglie Albertine. Dopo una confessione avvenuta nell'ovattata intimità di casa, iniziano le avventure notturne di Fridolin. La strada del dottore incrocerà figure misteriose e pericolose, ma soprattutto quella di quattro donne, bellissime, e alcune molto giovani, che si offriranno a lui invano. L'ultima di esse è la più complessa e impenetrabile, incontrata ad una festa segreta cui decide di partecipare senza invito. Il viaggio sarà reale e a tratti onirico, sempre più all'interno della sua parte più intima, dove desiderio e ragione si troveranno in profondo conflitto. Una storia che analizza la psicologia dell'essere umano, tanto che Freud gli riconobbe grandi capacità di indagatore della psiche. Da questo libro, Stanley Kubrick ha preso ispirazione per il suo ultimo e controverso film del 1999, Eyes Wide Shut.
Doppia lettura per R.F. Kuang. Katabasis è la letterale discesa all'Inferno di Alice Law, ragazza che ha sempre avuto un solo obiettivo: diventare una delle menti più brillanti nel campo della magia. Per realizzarlo ha sacrificato molto - l'orgoglio, la salute, l'amore e, soprattutto, la sua salute mentale -, tutto per lavorare a Cambridge con il professor Jacob Grimes, il più grande mago del mondo. Ma poi il professore muore in un incidente magico di cui lei è forse responsabile. Ora Grimes è all'Inferno e Alice si mette sulle sue tracce: una lettera di referenze di Grimes, infatti, è decisiva per il suo futuro accademico, e neanche la morte potrà costringerla a rinunciare ai propri sogni. Anche il suo rivale negli studi, Peter Murdoch, ha però avuto la stessa idea. Con i racconti di Orfeo e Dante a far loro da guida, una scorta di gessetti con cui tracciare i pentacoli degli incantesimi, e desiderosi di dare un senso al loro traumatico percorso accademico, Alice e Peter partono alla volta degli Inferi con un'unica missione: salvare un uomo che nemmeno amano. Ma l'Inferno non è come quello raccontato nei libri, e la magia non è sempre la risposta a tutti i problemi.
In Yellowface, invece, June Hayward e Athena Liu, giovani scrittrici, sembrano destinate a carriere parallele: si sono laureate insieme e insieme hanno esordito, solo che Athena è subito diventata una star mentre di June non si è accorto nessuno. Quando assiste alla morte dell'amica in uno strano incidente, June ruba il romanzo che l'amica aveva appena finito di scrivere ma di cui ancora nessuno sa nulla, e decide di pubblicarlo come fosse suo, rielaborato quel tanto che basta. La storia, incentrata sul misconosciuto contributo dei cinesi allo sforzo bellico inglese durante la Prima guerra mondiale, merita comunque di essere raccontata. L'importante è che nessuno scopra la verità. Quando però qualcosa comincia a trapelare, June deve decidere fino a che punto è disposta a spingersi pur di mantenere il proprio segreto, tra diversità, razzismi, privilegi e appropriazione culturale.
Il sogno della macchina da cucire è quello della sartina a giornata di fine Ottocento protagonista del romanzo di Bianca Pitzorno. In un tempo in cui non esistono le grandi catene di moda a basso prezzo e ogni famiglia che ne ha la possibilità fa cucire abiti e biancheria da una sarta, per una ragazza di umili origini una macchina da cucire è il lucente simbolo di indipendenza economica. Cucendo, la sartina ascolta le storie delle persone che la circondano: la marchesina Ester, che studia la meccanica e il greco antico; miss Lily Rose, giornalista americana anticonformista; le sorelle Provera con i loro scandalosi tessuti parigini; Assuntina, la bimba selvatica. In una società rigidamente divisa per censo, anche per la sartina arriva il momento di trovare il suo posto nel mondo, con la sola forza dell'intelligenza e delle sue sapienti mani. Storia antica di emancipazione, che narrando della sartina di allora parla delle donne di oggi e dei grandi sogni che dovrebbero diventare invece diritti: alla libertà, al lavoro, alla felicità.
Due brevi riletture per Fyodor Dostoevskij, Sogno di un uomo ridicolo e Le notti bianche.
Nuovo giallista scoperto è Franck Thilliez, con Il sogno. Se non fosse per le sue cicatrici, si direbbe che Abigaël sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigaël, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo. L'indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy. I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l'uno dall'altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigaël è l'unica sopravvissuta a un terribile incidente d'auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell'episodio, però, non tornano.
L'ultimo volume di Zerocalcare, Nel nido dei serpenti, raccoglie le storie sul processo ungherese che vede tra gli imputati Ilaria Salis, e una lunga storia inedita sulla vicenda giudiziaria di Maja T., nell’ambito dello stesso processo. Una storia sui rigurgiti di intolleranza con i quali l’Europa non ha mai fatto pienamente i conti, e che stanno portando al ritorno di ideologie odiose, a lungo ritenute sconfitte e in declino.
Due libri di H.P. Lovecraft. Le montagne della follia è un romanzo avventuroso ambientato in Antartide che racconta le gesta di una spedizione scientifica alle prese con reperti vecchi di milioni di anni, vestigia di un’antichissima civiltà, scomparsa da millenni, custodite da esseri che, giunti sulla Terra dalle profondità del Cosmo, sono tornati alla vita dopo un lungo periodo di ibernazione. Nel sottosuolo antartico, i protagonisti della vicenda vivono una serie di avventure da incubo, che li spingono sull’orlo della pazzia.
Il profeta dell'incubo, invece, raccoglie Il "Ciclo del sogno", una multiforme, inventiva e spesso spiazzante esplorazione nei regni dell'immaginario e del fantastico. I "regni del sogno" formano un vero e proprio universo a se stante, connesso al nostro da arcani portali, dotato di una complessa struttura tridimensionale, animato da contrasti, conflitti, battaglie.
Nella San Francisco del 1992 - anno in cui la Terra è ormai un pianeta desolato, devastato dalle guerre nucleari, da cui gli esseri umani sono in gran parte emigrati nelle colonie esterne, e in cui numerose specie animali si sono estinte, tanto che possedere un animale domestico vivente è diventato un ambito status symbol - il cacciatore di taglie Rick Deckard, che non può permettersi un cucciolo "vero", ha una pecora elettrica. L'umanità vive infatti affiancata da diversi modelli di robot, dalle semplici macchine-utensili ai vicini di casa artificiali, fino a sofisticati modelli di androidi assolutamente indistinguibili dagli esseri umani, anzi persino più intelligenti, come i Nexus-6. Quando alcuni esemplari di questi replicanti perfetti fuggono da una colonia marziana per vivere liberi, Rick è incaricato di "congedarli". Prima, però, dovrà riuscire a individuarli. Cos'è reale e cosa no? Cos'è umano e cosa no? I grandi temi della narrativa di Philip K. Dick animano il celebre romanzo di fantascienza Gli androidi sognano pecore elettriche?, tragico e grottesco, un capolavoro che esce dai confini del genere letterario.
Comincia la saga Dungeon Crawler Carl, di Matt Dinniman. In un istante, ogni costruzione sulla Terra collassa su se stessa e scompare nel nulla. Ogni cosa viene riassemblata in un unico, gigantesco dungeon: un labirinto di diciotto livelli pieno di trappole, mostri, tesori e insidie, tanto vasto da avvolgere l’intero pianeta. I sopravvissuti devono entrare nel labirinto sotterraneo e cominciare il gioco, e chi non trova le scale per scendere in tempo al livello successivo è fuori, game over. Tra di loro Carl, un ex guardia costiera, insieme alla gatta della sua ex, si trova di fronte a scelte che non aveva mai pensato di dover fare prima. Nel gioco vincono la popolarità, le visualizzazioni, l’influenza. Più si è seguiti, più possibilità si hanno di restare in vita. E se si è davvero bravi - se si combatte con stile, se si intrattengono le folle galattiche col sangue e col coraggio -, si può ottenere la sola cosa che conta davvero: le loot box inviate dai propri fan alieni. L’unico modo per sopravvivere.







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