Acquistato perché pubblicizzato come una innovativa combinazione fra romanzo e filosofia dai risultati scintillanti, inserito nella pila delle prossime letture perché ci si attendeva, quindi, qualcosa forse un po' alla Jostein Gaarder, fatto passare avanti in quella fila e letto perché scelto per il prossimo incontro del gruppo di lettura, il Blumenberg di Sibylle Lewitscharoff è stato purtroppo una vera e grande delusione. Non mi è piaciuta la scrittura dell'autrice, la sua costruzione della storia, la sua messa in scena dei personaggi. Non ho trovato assolutamente nulla di filosofico nel suo romanzo, tranne forzosi riferimenti dovuti all'aver scelto un noto filosofo contemporaneo come suo protagonista, ma le appunto forzate citazioni o allusioni/ammiccamenti non rendono certo il testo un romanzo filosofico, una philosophical fiction o una godibile e interessante combinazione di filosofia e romanzo, niente affatto.
Ancora, in poco tempo, un libro da cui Kubrick ha tratto un film, uno splendido film. Ancora una bella sorpresa dalla lettura di tale libro, che sapevo (dover) essere un capolavoro, ma averne avuto la conferma per esperienza diretta è meglio. Questa volta si tratta di Shining di Stephen King, letto ora nella prospettiva di leggere a breve il seguito appena pubblicato dall'autore. La capacità di King di tenere alta la tensione durante la lettura, la sua profondità, credibilità e mai banalità di analisi psicologia dei suoi personaggi, la fantasia semplice eppure potente delle situazioni narrate e descritte sono i chiari segni di un'arte della scrittura incredibilmente elevata: King, come Murakami, è davvero uno che sa scrivere.
Decisamente leggera, troppo leggera, la lettura - rigorosamente fatta in posizione supina sul letto - de L'arte di stare sdraiati, il manuale di vita orizzontale di Bernd Brunner. Le mie aspettative erano per un testo dall'approccio decisamente più filosofico, invece ci si trova immersi in una serie di piccole riflessioni, eclettiche annotazioni e non molto altro. Vagamente divertente, forse, non particolarmente intelligente, deludente. "Dormire non è impresa di poco conto: per compierla, si deve rimanere svegli l'intero giorno" (Friedrich Nietzsche), ma il breve saggio non è all'altezza di un gesto così importante e degno.
Ancora, in poco tempo, un libro da cui Kubrick ha tratto un film, uno splendido film. Ancora una bella sorpresa dalla lettura di tale libro, che sapevo (dover) essere un capolavoro, ma averne avuto la conferma per esperienza diretta è meglio. Questa volta si tratta di Shining di Stephen King, letto ora nella prospettiva di leggere a breve il seguito appena pubblicato dall'autore. La capacità di King di tenere alta la tensione durante la lettura, la sua profondità, credibilità e mai banalità di analisi psicologia dei suoi personaggi, la fantasia semplice eppure potente delle situazioni narrate e descritte sono i chiari segni di un'arte della scrittura incredibilmente elevata: King, come Murakami, è davvero uno che sa scrivere.
Decisamente leggera, troppo leggera, la lettura - rigorosamente fatta in posizione supina sul letto - de L'arte di stare sdraiati, il manuale di vita orizzontale di Bernd Brunner. Le mie aspettative erano per un testo dall'approccio decisamente più filosofico, invece ci si trova immersi in una serie di piccole riflessioni, eclettiche annotazioni e non molto altro. Vagamente divertente, forse, non particolarmente intelligente, deludente. "Dormire non è impresa di poco conto: per compierla, si deve rimanere svegli l'intero giorno" (Friedrich Nietzsche), ma il breve saggio non è all'altezza di un gesto così importante e degno.
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