Un po' di fumetti e graphic novel.
Rick Remender è uno dei miei scrittori di fumetti preferiti e lo conferma sia con la sua produzione supereroistica per la Marvel, come il graphic novel "vendicativo" Rage of Ultron, sia con quella al di fuori della Casa delle Idee, come i primi due volumi del fantascientifico Black Science, Caduta eterna e Benvenuto, Nessundove.
Mi sono deciso a leggere il primo graphic novel di LRNZ (Lorenzo Ceccotti) dopo aver apprezzato le sue illustrazioni per le edizioni italiane Einaudi de La strana biblioteca di Murakami Haruki e delle splendide copertine per quella mediocre saga fantascientifica di Jeff VanderMeer che è La trilogia dell'Area X. Così Golem si è rivelato graficamente appagante, con quella sua traccia in chiave manga che non esaurisce e su cui non si appiattisce, però, lo stile di LRNZ, e godibile a livello di storia e di scrittura.
Stessa cosa non si può certo dire per quella cronaca storica per racconto e immagini che è Chernobyl di Paolo Parisi. Quest'opera è la summa di tutto ciò che un graphic novel non dovrebbe essere e che invece, mi sembra, almeno sul mercato italiano spessissimo è (in particolare, duole dirlo, quelli pubblicati da BeccoGiallo come questo): storia banale e brutti disegni, questo tipo di prodotto sembra il rifugio di chi non sa né scrivere narrativa né disegnare fumetti e pensa di mettere insieme due incapacità ottenendo chissà come un risultato positivo. I temi impegnati non fanno che peggiorare il tutto dando al prodotto la pretesa di essere un qualcosa di serio e impegnato, di importante e imprescindibile. Nel complesso sembra un libro realizzato da chi non "sa" scrivere per chi non "sa" leggere ma vuole darsi arie di intenditore. Pessimo.
Torna con il quinto volume la Saga di Brian K. Vaughan, con una storia che recupera il mordente in parte calato nel precedente capitolo: tanti morti e sempre ottimi disegni.
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