L'ultima avventura dell'ex commissario della Polizia norvegese Harry Hole, il magnifico personaggio creato da Jo Nesbø, rappresenta uno straordinario finale per una travolgente e sempre in crescita serie. In realtà un non finale, perché non tutti gli assassini sono catturati, non tutti i corrotti smascherati, non tutti i buoni salvati, non tutte le verità rese pubbliche, non tutti i crimini risolti, ma è perfetto così perché la giustizia è a venire e non coincide con la legge, l'ordine non può escludere il caos e non è nelle forze della polizia e della politica.
E per una saga che finisce, una comincia, e comincia bene Les italiens di Enrico Pandiani.
Per i classici della cultura giapponese le riflessioni di Tanizaki Junichiro Sulla maestria e il racconto storico-folcloristico di Ishikawa Jun su I demoni guerriri.
Completo la lettura dei romanzi di Fabio Geda recuperando la storia vera di Enaiatollah Akbari che nel suo viaggiare e crescere tra Afghanistan, Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e Italia scopre che Nel mare ci sono i coccodrilli.
Il contrabbasso di Patrick Süskind, monologo di un semplice orchestrale letto in vista dello spettacolo teatrale del prossimo gennaio.
La raccolta di interventi su Bond, James Bond prova a spiegare e analizzare, indagare e raccontare, i motivi del mito e del successo dell'agente segreto più famoso del mondo: eroe della democrazia presente che lotta contro le macchinazioni ai danni del sistema dato, eroe del glamour e di un lusso non aristocratico e (quasi) accessibile, eroe pop ridondante fino all'esasperazione e votato all'ibridazione di genere, eroe epico contemporaneo logorato dal tempo e dal fato ma forte nella volontà di battersi e di non cedere.
Del breve e denso saggio di Alain Badiou sulla Metafisica della felicità reale ho già scritto. Dei due saggi d'arte di Jean Clair, Il nudo e la norma e Medusa, scriverò a breve.
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