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giovedì 31 dicembre 2015

letture di dicembre (II)

L'ultima avventura dell'ex commissario della Polizia norvegese Harry Hole, il magnifico personaggio creato da Jo Nesbø, rappresenta uno straordinario finale per una travolgente e sempre in crescita serie. In realtà un non finale, perché non tutti gli assassini sono catturati, non tutti i corrotti smascherati, non tutti i buoni salvati, non tutte le verità rese pubbliche, non tutti i crimini risolti, ma è perfetto così perché la giustizia è a venire e non coincide con la legge, l'ordine non può escludere il caos e non è nelle forze della polizia e della politica.

E per una saga che finisce, una comincia, e comincia bene Les italiens di Enrico Pandiani.

Per i classici della cultura giapponese le riflessioni di Tanizaki Junichiro Sulla maestria e  il racconto storico-folcloristico di Ishikawa Jun su I demoni guerriri.

Completo la lettura dei romanzi di Fabio Geda recuperando la storia vera di Enaiatollah Akbari che nel suo viaggiare e crescere tra Afghanistan, Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e Italia scopre che Nel mare ci sono i coccodrilli.

Il contrabbasso di Patrick Süskind, monologo di un semplice orchestrale letto in vista dello spettacolo teatrale del prossimo gennaio.

La raccolta di interventi su Bond, James Bond prova a spiegare e analizzare, indagare e raccontare, i motivi del mito e del successo dell'agente segreto più famoso del mondo: eroe della democrazia presente che lotta contro le macchinazioni ai danni del sistema dato, eroe del glamour e di un lusso non aristocratico e (quasi) accessibile, eroe pop ridondante fino all'esasperazione e votato all'ibridazione di genere, eroe epico contemporaneo logorato dal tempo e dal fato ma forte nella volontà di battersi e di non cedere.

Del breve e denso saggio di Alain Badiou  sulla Metafisica della felicità reale ho già scritto. Dei due saggi d'arte di Jean Clair, Il nudo e la norma e Medusa, scriverò a breve.

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