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Filosofare con la katana

Il filosofo danza vibrando una katana. Guerriero e ballerino, si muove sul filo della lama che taglia, da sutura che ricuce.

Filosofare con la katana è un reboot di Nietzsche, una riscrittura funambolica del Crepuscolo degli idoli che intona un nuovo canto di guerra, forgia nuove armi perché idoli vecchi e nuovi, idoli boriosi di eternità, sono ancora creduti e vanno colpiti con il martello, vanno tagliati con la katana. 

La guerra e le sue ferite sono il nascimento e l’etica della filosofia. Che cos'è la filosofia, infatti, se non un misurarsi continuamente con il caos, un esercizio pericoloso, lo scivolare su nuovi piani come su un'onda il surfista, uno sfrontato fiondare pietre creandone meteoriti, un forsennato fondere vecchi concetti come si può fare con un cannone per ricavarne nuove armi, proiettili con cui a forza forare le assuefatte opinioni, una corsa automobilistica o su carri trainati da famose cavalle, una gara di nuoto, un agone ginnico, un combattimento di arti marziali, il beccarsi il colpo migliore dell'altro e rimanere ancora in piedi, il contrattaccare a un fiero servizio come un tennista.

Così, si è fecondi soltanto a prezzo d’essere ricchi di contrasti, si resta giovani soltanto se l’anima non si distende, se non si brama la pace.

Questo svago, questo manualetto di stilistica e trattato bellico, attraversa con balzo da tigre la morale e la cultura, l’educazione e l’esistenza, pronto a infondere dell'arte marziale alla filosofia, pronto a lottare con armonia e grazia, a brandire una katana a passo di danza, a dominare il ritmo e la guerra per pensare, scrivere, vivere con stile.

Imparare a darsi un grande stile, creazione singolare, inattuale, fuori moda e norma, marca idiosincratica, sulla quale l'epoca provi invano i propri denti.







Indice del testo

Balistica e proiettili 
Il “corpo” nella filosofia 
Morale contro muscolatura 
Quattro errori 
I “miglioratori” dell’umanità 
Incursioni fuori moda 
Danza la katana

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