Secondo Immanuel Kant una caratteristica basilare del punto di vista morale è l’impegno dimostrato nel fare il proprio “dovere”. Il termine “dovere” implica la presenza di due forze opposte: da un lato vi sono i desideri, i sentimenti e gli interessi, dall’altro vi è ciò che si ritiene si debba fare, il tipo di persona che si vorrebbe essere. Queste due forze entrano spesso in conflitto. Il modello morale ideale è colui che decide di mettere in secondo piano e di sacrificare, se necessario, i desideri, i sentimenti e gli interessi personali a favore del dovere di fare la cosa giusta o di diventare il tipo di persona giusta.
Boe pensa solo e unicamente ai propri desideri e al proprio interesse e sembra essere poco, se non per niente, preoccupato del dovere morale. I dilemmi morali di Homer si esprimono in modo molto concreto: egli vuole sinceramente essere un buon padre e un buon marito, ma i piaceri personali lo attraggono a tal punto da fargli scordare i suoi doveri.
Flanders rappresenta l’estremizzazione della morale, una morale che non implica più alcun conflitto con i desideri e gli interessi personali. Perché vi sia un vero senso del dovere morale, vi devono essere due forze, non una. Illustra quanto una moralità che si identifica con il rispetto di un codice di comportamento esterno sfoci in ipocrisia.
I rari momenti in cui Bart prende coscienza del dovere sottolineano con maggiore forza alcune questioni morali.
Marge è pronta a sacrificare i suoi interessi in nome del dovere. Perché fare la cosa giusta deve essere un sacrificio? Kant sostiene che la tensione tra il dovere e il desiderio è temporanea, alla lunga il dovere morale e la felicità personale devono conciliarsi.
La coscienza morale del dovere è ben descritta nel personaggio di Lisa, che ha un acuto senso del dovere ma la sua moralità, tuttavia, non è quella boriosa e istituzionale di Flanders che nasce dal rispetto per l’autorità della Bibbia e della Chiesa. La moralità di Lisa nasce da una riflessione personale e ci mostra quanto sia difficile a volte vivere nel rispetto dei principi invece che lasciarsi andare a sconsiderati compromessi con lo status quo. Questo, secondo Kant, porta a un’altra caratteristica della moralità: la moralità è essenzialmente determinata dalla persona, nasce dalla riflessione personale e non da convenzioni sociali esterne o da insegnamenti religiosi dettati dall’alto. Lisa difende il principio e ne paga le conseguenze. La cosa più semplice sarebbe seguire la corrente, non fare onde e chiudere gli occhi. Ciò che rende Lisa più di una santarellina è la sua acuta sensibilità e la sua voglia di felicità. La natura conflittuale del dovere morale, con la sua tendenza a richiedere sacrifici personali, è rappresentata qui in tutta la sua intensità e si manifesta nella frustrazione e nel dolore che esprime attraverso le melodie tristi e struggenti del suo sassofono. Kant sostiene che la bellezza e l’arte offrano la possibilità di una vita morale più alta.
(da James Lawler, Il mondo morale della famiglia Simpson: una prospettiva kantiana, in I Simpson e la filosofia)
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