«Anche Kafka è solo “musichetta”, una musica di suoni deterritorializzati, un linguaggio che fila via con la testa in avanti, facendo capriole. Ecco dei veri autori minori. Una via d’uscita per il linguaggio, per la musica, per la scrittura. È quello che si chiama Pop – musica Pop, filosofia Pop, scrittura Pop: Wörterflucht [fuga di parola]. Servirsi del polilinguismo nella propria lingua, fare di essa un uso minore o intensivo, opporre il carattere oppresso di questa lingua al suo carattere oppressivo, trovare i punti di non-cultura e di sottosviluppo, le zone linguistiche di terzo mondo attraverso le quali una lingua sfugge, un animale si inserisce, un concatenamento si innesta. Saper creare un divenir-minore».
Così Gilles Deleuze in Kafka. Per una letteratura minore. Che cos'è una letteratura minore? Una musica, una filosofia, una scrittura Pop che producano un forte coefficiente di deterritorializzazione, che facciano vibrare in intensità inaudite sequenze di rumori, che tendano il linguaggio verso i suoi limiti o i suoi estremi.
1 interventi:
letteratura minore, accenni, fughe...il tutto senza creare una corrente. parliamo di Kafkiano come aggettivo, ma non esiste una vera e propria corrente letteraria kafkiana. anche questo è deterriorializzazione...inutile dire che è inevitabile pensare anche a Walter Benjamin
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