Proseguendo il filone delle neuroscienze, iniziato il mese scorso, con Il cervello infinito di Norman Doidge ho letto storie di persone, pazienti e medici, che hanno cambiato il proprio cervello, organo estremamente plastico, (ri)adattivo e dinamico, storie di grande speranza, fiducia, possibilità per l'avvenire. Davvero un interessante campo di ricerca.
Due libri "sullo sport", L'arte di correre di Murakami Haruki, in cui l'arte e la capacità di scrittura dell'autore resta formidabile anche quando si dedica a raccontarci di cosa parla quando parla di corsa, quando ci espone la sua filosofia della maratona e del triathlon, dando vita a un gradevole diario di allenamento e di vita. L'autobiografia del tennista Andre Agassi, Open, ancora una storia di allenamento e di vita, una vicenda di crescita, cambiamento, maturazione o meglio un romanzo di formazione, una filosofia del tennis, il tutto meglio di quanto ci si potrebbe aspettare dal punto di vista letterario e narrativo.
Secondo libro letto per Dave Eggers, Le creature selvagge, una favola sull'adolescenza, sulla crescita - sulla selvaggia e composita e disordinata natura umana, mostruosa creatura policefala in perenne conflitto con se stessa -, che resta leggera e godibile, senza straordinarie qualità ma con il merito di evitare una facile morale conclusiva.
Un breve scritto di Jacques Derrida su Antonin Artaud, sui suoi disegni che non sono disegni ma separazioni dall'arte del disegno, un breve scritto sull'arte e sul soggetto, complesso e affascinante, difficile e piacevole come lo è sempre la scrittura del filosofo francese.
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