Il classico tema del racconto di vendetta – rappresentato in film quali Kill Bill e Old Boy e in fumetti come la miniserie di Psylocke Kill Matsu'o (che ovviamente e postmodernamente strizza l'occhio al citato film di Tarantino) – è affrontato da Mark Millar nel suo Nemesis – dopo aver avuto una certa influenza anche nella saga Vecchio Logan, con Wolverine come protagonista – in maniera tale da decostruirne la tradizionale presenza che ha nel mondo dei fumetti.
Batman dedica tutta la sua vita a combattere il crimine dopo l'omicidio dei suoi genitori e il Punitore è animato da origini e da una sete di vendetta simili – seppur con meno scrupoli e paletti morali: in entrambi i casi l'idea è quella per cui la vittima di una violenza è dalla parte del giusto. Con Nemesis la prospettiva appare capovolta, rovesciata: il protagonista della storia di vendetta è un supercriminale internazionale, intento a sfidare i più abili poliziotti del mondo.
Violenza, humor, sequenze cinematografiche e, appunto, filosofico lavoro di decostruzione. Sempre ottimo Millar.
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