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martedì 27 maggio 2014

la squadra e i giocatori

Il calcio è un gioco di squadra, non è un gioco individuale. Spesso gli allenatori di calcio dicono (legittimamente) che non basta, per formare una squadra vincente, comprare i migliori giocatori. La somma dei migliori giocatori non dà quasi mai lo spirito della squadra più forte. Qual è il legame tra la squadra e i suoi componenti? Per capire questa correlazione confrontiamoci con la definizione dello Stato che Hegel dà. Hegel dice che lo Stato è Das Erste, il principio, è il primo principio rispetto alla società civile e alla famiglia. Questa affermazione è apparsa paradossale. Tutti si rendono conto che la famiglia e la società civile vengono prima dello Stato. Lo Stato nasce all’interno di un processo che presume come componenti essenziali i gruppi più elementari. Come deve essere inteso questo “venir prima” dello Stato? Certo non in senso cronologico, al contrario va inteso in maniera più sottilmente finalistica. Lo Stato rispetto alle sue componenti è il primo principio perché la famiglia e la società civile (le parti) realizzano il proprio fine, la propria destinazione naturale solo se si commisurano allo Stato (la totalità). I giocatori vengono prima della squadra di calcio, ma se i giocatori (le parti) nel loro gioco non realizzano se stessi all’interno della squadra (la totalità), questa non potrebbe mai essere vincente ed esprimere la sua primarietà in un gioco irresistibile e vincente.
Kant elabora un concetto di creatività veramente straordinario. Il filosofo fonda e legittima la creatività sul presupposto delle regole. Non esiste una creatività che sia totalmente trasgressiva, che non obbedisca a nessuna regola. Il rapporto tra creatività e regole esalta in egual misura queste due dimensioni. Anche questo modello filosofico funziona per capire l’organizzazione di una squadra di calcio. Pensiamo a come sia difficile inserire un fuoriclasse, una personalità calcistica che tende a non rispettare le regole e gli automatismi che una squadra gradualmente si è conquistata nel tempo. Questo modello di una creatività che si esalta sulla base delle regole riesce a rispondere alla duplice esigenza di mantenere alto lo spirito complessivo della squadra e di rispettare contemporaneamente il ruolo di una personalità straordinaria. 
Da un lato lo Stato hegeliano, dall’altro la creatività kantiana, ci aiutano a capire qual è il rapporto tra una squadra di calcio e le sue componenti.

(Elio Matassi, La filosofia del calcio)



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