La trilogia di Fabio Montale, di Jean-Claude Izzo, comincia davvero con un Casino totale, un puro noir complesso e dalla trama intrecciata, che il poliziotto italo-francese protagonista delle vicende - e il lettore insieme a lui - fatica fino alla fine per sbrogliare: amore e odio, vendetta e giustizia, amicizia e razzismo, tradimento e fedeltà, la vita è troppo complessa per essere oggetto di un'investigazione poliziesca, è un completo caos privo di ordine, ma può un semplice bacio dare un senso al tutto?
Sembrerebbe di no, il casino continua, totale, anche nel secondo volume, la vita è rabbia, odio, da sputarci sopra con disgusto e stanchezza, e l'unica strategia per affrontarla forse è il Chourmo, la ciurma, la lealtà e la solidarietà degli altri costretti a remare nella tua stessa galera, a faticare per stare a galla e tirare avanti come te.
E così nel terzo capitolo, all'assurdo si può rispondere solo con l'amore, l'unica replica all'amarezza che la verità sempre comporta è la dolcezza struggente della musica, di una canzone jazz come Solea.
Sembrerebbe di no, il casino continua, totale, anche nel secondo volume, la vita è rabbia, odio, da sputarci sopra con disgusto e stanchezza, e l'unica strategia per affrontarla forse è il Chourmo, la ciurma, la lealtà e la solidarietà degli altri costretti a remare nella tua stessa galera, a faticare per stare a galla e tirare avanti come te.
E così nel terzo capitolo, all'assurdo si può rispondere solo con l'amore, l'unica replica all'amarezza che la verità sempre comporta è la dolcezza struggente della musica, di una canzone jazz come Solea.
Buio a mezzogiorno di Arthur Koestler è un sempre valido e attuale memorandum della banalità del male, dell'orrore e dell'assurdità della burocrazia e dell'amministrazione impersonale e irresponsabile, del cinismo dei mezzi giustificato dall'assolutezza dei fini, della politica ridotta a partitismo.
Dopo La storia di un pazzo, un altro ottimo thriller di John Katzenbach, Il carnefice. Una mortifera ombra dal passato, da un passato che l'umanità dice di non aver dimenticato ma da cui forse non ha ancora imparato veramente qualcosa; un gruppo di sopravvissuti al più grande crimine della storia messi nuovamente a rischio da tale ombra che vuole farsi dimenticare, sparire; un anziano detective in pensione senza più uno scopo nella vita, che ritrova un senso solo nel rispondere a un appello d'aiuto; un giovane detective che si è lasciato alle spalle la fantasiosa illusione di essere Holmes o Poirot, né crede di essere un vendicatore della società, ma si vede come un semplice contabile dei morti; una speranzosa sostituto procuratore al suo primo vero caso.
Le avventure di Gordon Pym, di Edgar Allan Poe, sono avventura sui mari, estetica antartica, mistero e orrore del bianco.
Per le serie librarie - o libri seriali, proseguono ottimamente Le avventure di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle.
Per la saggistica, Arte e socialismo di William Morris, Il maestro o il supplemento infinito di Jacques Derrida.
2 interventi:
Izzo mi ispira moltissimo al momento.
io avevo letto tanti anni fa "Il sole dei morenti", che però non mi aveva fatto impazzire; questa trilogia noir, invece, l'ho trovata davvero buona, soprattutto ottimo il secondo volume/capitolo, per atmosfere e psicologia dei personaggi.
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