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venerdì 31 gennaio 2025

(altri) libri letti questo mese - gennaio 2025

Oltre ai testi di Tolkien di cui già ho scritto qualcosa, questo mese ho letto altri 6 libri. In ordine, dal peggiore al migliore:

Matt Haig con La biblioteca di mezzanotte ci rivela l'esistenza di un posto fra la vita e la morte, che sembra avere la forma di una biblioteca, in cui alla protagonista, Nora Seed, viene offerta l'occasione di rimediare agli errori commessi, di evitare infelicità e scelte sbagliate, di evitare i tanti rimpianti e le deluse aspettative altrui e proprie. Come sarebbe andata la vita di Nora se avesse preso decisioni diverse? I libri sugli scaffali della biblioteca di mezzanotte hanno il potere di farle vivere versioni alternative della realtà, nel tentativo di trovare la vita perfetta. Come si può vivere al meglio la propria vita?
Un'idea piuttosto scontata e poco originale, un testo a tesi piuttosto banale e moralistico. Non se ne sentiva davvero il bisogno.

In Intermezzo Sally Rooney racconta di Peter e Ivan Koubek, due fratelli che alla morte del padre vedono sconvolto il precario equilibrio della loro esistenza. A parte il fatto di essere fratelli, Peter e Ivan sembrano avere poco in comune: il primo è un avvocato di Dublino sui trent’anni - affermato, abile e apparentemente irreprensibile -, ma si barcamena con fatica fra due relazioni con donne molto diverse, il primo e imperituro amore e una studentessa universitaria per cui la vita è un’unica lunga barzelletta; il secondo è un campione di scacchi ventiduenne che si è sempre considerato uno sfigato, un paria, l’antitesi del suo disinvolto fratello maggiore, e che ora incontra una donna più grande, che esce da un passato turbolento, e rapidamente e intensamente le loro vite si intrecciano. Per i due fratelli in lutto, e per le persone da loro amate, si apre un interludio, un periodo di desiderio, disperazione e nuove prospettive.
Tanti sentimenti e nessuna storia, nessuno spessore alla caleidoscopica fluidità delle impressioni sensoriali ed emotive, facilità e ottimismo risolvono tutto per il meglio. Davvero un pessimo ritratto generazionale (nel senso che ne esce male la generazione cui i protagonisti appartengono), se di ciò si tratta.

L'albero della fortuna di Carmine Abate ci porta nell'estate calabra, quando, a fine giugno, inizia il tempo dei bottafichi, o fioroni: un'esplosione di sapori, profumi, calore. I bottafichi rappresentano una passione quasi ossessiva per Carmine, che tutte le mattine, finita la scuola, lotta contro le ghiandaie per aggiudicarsi i frutti migliori. Insieme a lui Mario e Vittorio, i suoi inseparabili amici d'infanzia. Li unisce un legame purissimo, fatto di corse in giro per la campagna a rubare frutta e uova, di partite a calcio, di segreti condivisi. Sono compari, si sono cioè scambiati a vicenda un garofano rosso in segno di eterna amicizia. Un'estate felice e spensierata sembra attendere, le cui notti sono però tormentate da un incubo, e giorni in cui il ragazzo comincia a frequentare il novantenne Argenti, ritornato dopo una vita da emigrato. Quest'uomo solitario, intriso di malinconia e sapienza, darà a Carmine le chiavi per decifrare un mondo che, a quell'età, si va facendo sempre più ingarbugliato e gli racconterà perché il tanto amato fico è l'albero della fortuna. Il ragazzo si prepara ad affrontare le grandi prove che lo porteranno verso l'età adulta.
Un racconto breve, semplice, intenso.

Ne I fratelli difendieroi di Alice Basso, l'undicenne Tommy ha la cattiva idea di pronunciare in una biblioteca la frase «I grandi classici per ragazzi che ci fanno leggere a scuola non mi piacciono!», ma a lui proprio dispiace per i protagonisti che in libri come Piccole donneOliver Twist e così via sono costretti a vivere mille tragedie. Sua sorella maggiore Lisa prova a difendere gli scrittori, ma è la signora Borbotti, la bibliotecaria, a non poter far finta di niente: trasformatasi nella dea protettrice di tutti i libri che siano stati mai scritti sulla faccia della Terra e di altri diciannove pianeti, affida ai due ragazzi la missione di entrare nelle storie che hanno criticato e, visto che ci tengono tanto, provare a salvare ogni protagonista dalla peggior disgrazia che gli capita nel libro. Devono diventare "i fratelli difendieroi", aiutare personaggi non sempre collaborativi, vivere tante avventure, imparare molto anche su loro stessi.
Un libro per ragazzi piacevole, che gode anche - avendolo ascoltato su Audible - dell'ottima lettura dell'autrice stessa.

Le streghe di Manningtree, di A. K. Blakemore, è la storia di una piccola comunità - nell'Inghilterra del 1643, della lotta tra il Parlamento e il re, della guerra civile, del fervore puritano - lacerata dalla lenta esplosione del sospetto, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato e la sicurezza delle donne sempre più minata; soprattutto quella di alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, donnaccia, compagna di bevute, madre; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante.
Un racconto non particolarmente originale ma ben strutturato e costruito, sostenuto da una scrittura anche cruda capace di dar vita a atmosfere vivide.

Ne
La bambola di porcellana di Kristen Loesch, Rosie studia all’Università di Oxford, dove vive in una sorta di esilio con una madre intristita che si rifiuta di parlare del passato. Alla sua morte, Rosie si ritrova in possesso di una collezione di bambole e di un quaderno di fiabe scritte a mano, storie che la fanno precipitare nella Russia del 1917, alla vigilia della Rivoluzione, in un mondo avventuroso e romantico, ma anche segnato da violenza e tradimenti. Storie che nascondono un grandissimo amore segreto, che non si è mai spento. Rosie decide allora di accettare un lavoro di ricerca proprio a Mosca, sua città d’origine, dove intende scavare nella storia della sua famiglia per scoprire cosa è realmente accaduto, prima che lei lasciasse la Russia. Armata del quaderno come di una bussola che le indica la strada, ritroverà il filo di una matassa complessa e letteralmente costellata di colpi di scena. La verità che Rosie riuscirà a svelare sarà molto diversa da come la immaginava.
Vicenda piuttosto avvincente, ben articolata, non scontata nell'esito fino alla fine.

Con Trust, Hernan Diaz ha vinto il premio Pulitzer 2023 per la narrativa. Nella New York degli anni cinquanta, dopo la pubblicazione di un romanzo ritenuto mendace e offensivo sulla sua vita, il ricchissimo finanziere Andrew Bevel, diventato milionario dopo alcune speculazioni seguite al crollo in Borsa del '29, assume la giovane Ida Partenza, figlia di un anarchico italiano, perché lo aiuti a scrivere un’autobiografia in grado di raccontare finalmente la verità sui suoi successi e, anche, sulla sua defunta moglie, Mildred. Ma neanche da una penna strettamente controllata dal committente può uscire un ritratto fedele, e le complesse figure dei protagonisti, le loro reali personalità, sembrano continuare a sfuggire. La morte improvvisa di Bevel lascia comunque incompleto il lavoro, e soltanto trent’anni dopo Ida ha la possibilità di accedere agli archivi della Fondazione Bevel, dove trova finalmente il diario di Mildred, prezioso tassello mancante all’enigma di quelle vite. Quattro testi, quattro generi letterari, quattro voci, quattro punti di vista compongono un raffinato gioco di specchi in cui dietro le scelte di un leggendario uomo d’affari americano si intravede la figura polimorfa e affascinante di una moglie, artefice misconosciuta della sua fortuna.
Un romanzo di prospettive, complesso, avvincente, sorprendente, e con un ottimo sfondo di rapporti di classe, di potere, di denaro e familiari, di storia e di storie.

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