Pages

lunedì 20 gennaio 2025

libri acquistati il 18 gennaio

E non si poteva non fare una passeggiata anche sabato 18 gennaio. Così siamo passati per le librerie del centro di Prato, e qualche nuovo acquisto è stato fatto.

Non potevamo rinunciare alle altre shopper della Feltrinelli, quelle negli altri colori. E così abbiamo cercato quattro altri volumi della collana Universale Economica da acquistare. Alla fine, spulciando un po' tutta la sezione della letteratura, ce l'abbiamo fatta.
L'educazione, opera prima di Tara Westover, racconta la storia di Tara, sua sorella e i suoi fratelli, nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell'Idaho: non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore; sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato; e fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori - in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non aveva idea di cosa fosse l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle e con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa era spesso pesante: il padre è un uomo carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso; il fratello maggiore è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle; la madre rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione, la possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il romanzo è dunque il racconto di una lotta per l'autoinvenzione, una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli.
In Pancetta di Paolo Nori si parla di una città che si è chiamata nel tempo Pietroburgo, Pietrogrado, Leningrado e Pietroburgo. E di due ragazzi che c’erano arrivati nel 1912 per studiar matematica ma non gli interessava, la matematica, gli interessava diventar dei poeti, e in pochi mesi avevan fatto su una raccolta di poesie che, se fosse uscita qualche settimana prima, sarebbe stata rivoluzionaria e avrebbe cambiato la poesia russa del Novecento, e invece è uscita qualche settimana dopo e loro alla fine hanno rinunciato alla poesia son diventati oscuri funzionari di polizia e oscuri pope di provincia la cui gloria maggiore dicon sia stata essere entrati a volto coperto a casa di Majakovskij e avergli dato un fracco di legnate, ma chissà se è vero. E si parla poi di un poeta che, nel 1912, ha scritto una poesia che dice ‘Quando stanno morendo, i cavalli respirano / Quando stanno morendo, le erbe si seccano, / Quando stanno morendo, i soli si spengono, / Quando stanno morendo, gli uomini cantano delle canzoni’.
Testo già suggerito da un collega in uno degli incontri del gruppo di lettura a scuola, In ogni caso nessun rimorso di Pino Cacucci racconta la singolare storia di Jules Bonnot - operaio, soldato, autista nientemeno che di sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes - e il suo sogno di una felicità rabbiosa che lo trasforma in rapinatore (il primo rapinatore che usa l'automobile) e anarchico sanguinario, convinto di dover colpire la società borghese senza mezze misure, creando il caos, facendo parlare i giornali.
La restauratrice di libri di Katerina Poladjan è la giovane Helene, che arriva a Erevan per restaurare antichi manoscritti e imparare le tecniche della legatoria armena. Le viene affidato un evangeliario del XVIII secolo, passato di mano in mano fino ad arrivare, nel 1915, a una famiglia sulla costa del Mar Nero. Gli ultimi proprietari sono stati Anahid e Hrant, e quel libro è l’unica cosa che rimane ai due fratelli in fuga dal genocidio armeno. Helene, un secolo dopo, lavora minuziosamente al complicato restauro con bisturi, ago e filo; il processo è completato da procedimenti quasi alchemici di estrazione del colore. Sul bordo di una pagina trova una scritta scarabocchiata: Hrant non vuole svegliarsi. Incuriosita, approfondisce gli enigmi del vecchio libro nell’Armenia di oggi, ritrovandosi immersa ed emotivamente coinvolta in una storia di esilio, perdita e dolore, che si ripercuote tuttora, generazioni più tardi. Così decide di partire per un viaggio verso la costa del Mar Nero, fino all’altra parte dell’Ararat, per arrivare in fondo alla realtà. 
Con questi acquisti ci è stato anche regalato, alla cassa, Diario di scuola - che in realtà già avevamo - in cui Daniel Pennac affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni, o meglio degli sfaticati, dei fannulloni, degli scavezzacollo, di quelli che vanno male a scuola, insomma, di cui lo stesso autore ha fatto parte e da cui è uscito grazie ad alcuni insegnanti incontrati nel corso della sua carriera scolastica. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sul ruolo degli educatori, dei genitori e della famiglia. Con la solita verve, l’autore movimenta riflessioni e teoria con episodi buffi o toccanti, e pone il concetto di amore al centro della relazione tra allievo e insegnante, affidandolo alla dolcissima metafora delle rondini che si apprestano a migrare: Quelle che non stanno in riga. Che non seguono la retta via. Risultato: vetro fisso. Toc! Tramortita sul tappeto. Allora uno di noi si alza, prende la rondine stordita nel palmo della mano, aspetta che si risvegli, e la manda a raggiungere le sue amiche. La resuscitata vola via, zigzagando nello spazio ritrovato, dopodiché punta dritto a sud e sparisce nel suo avvenire.

Non si poteva non comprare, a Prato, La città delle cento ciminiere, storia - scritta da Gabriele Cecconi - di tre famiglie che si intreccia con il Novecento italiano. La famiglia di Pisacane Bresci, cugino del regicida Gaetano Bresci, che cresce i suoi figli nella fede degli ideali anarchici: così Gracco e Libero, come il padre, hanno capelli e carattere indomiti e sono determinati a non rassegnarsi di fronte alle ingiustizie e a lottare per un mondo migliore. La famiglia di Ademaro Magni, proprietario di un podere che confina con quello dei Bresci, e che sogna di diventare un industriale: progetto che sarà realizzato dal figlio Donatello, fondatore di un lanificio tra i più fiorenti della città. E mentre il Magni non esita a avvicinarsi al fascismo, Dante Gori rifiuta per sé e le proprie figlie quell'ideologia imposta con arroganza e violenza. Memoria collettiva e memoria individuale si fondono, mentre gli anni drammatici del fascismo, della guerra e della Resistenza si abbattono sulla laboriosa Prato, sconvolgendo la sua quotidianità scandita dal fragore dei telai sempre in moto e del fumo delle ciminiere. I destini dei Bresci, dei Magni e dei Gori si trovano improvvisamente intrecciati in un romanzo storico e corale.

Avevamo già preso l'Atlante di Tolkien di David Day, che esplora la geografia del mondo di Arda. Nella stessa bella edizione della Giunti - bel formato, copertina morbida e in rilievo, illustrazioni a colori - ora abbiamo aggiunto Le battaglie di Tolkien - che analizza ogni scontro con mappe e descrizioni dettagliate degli eventi e degli eserciti contrapposti - e Gli Hobbit di Tolkien - che tratta le origini degli Hobbit, esplorando la loro Contea, la loro società e la loro importanza nelle avventure del Signore degli Anelli e dello Hobbit.
Rimanendo in tema, certo già ne avevamo una copia e lo avevo appena riletto, ma non avevamo - a differenza di altri volumi - una versione illustrata de Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien. E così ecco il grande volume illustrato da Ted Nasmith pubblicato, come gli altri, da Bompiani.

Approfittando degli sconti (20%) della casa editrice Adelphi abbiamo recuperato i volumi che ci mancavano della pubblicazione in corso presso l'editore di tutti i romanzi di Ian Fleming dedicati a James Bond, volumi tutti dalle belle copertine nere con elaborazioni grafiche in oro e rosso. Si tratta di Thunderball, La spia che mi ha amata e Solo per i tuoi occhi.


Dopo aver comprato il giorno prima Civilizzazioni, non potevamo non prendere anche l'ultimo romanzo di Laurent Binet, Prospettive, anche perché anche questo sembra piuttosto promettente presentandosi come un'indagine criminale nella Firenze dei Medici, tra intrighi, potenti senza scrupoli che tramano nell'ombra e segreti dei più grandi artisti del Rinascimento. A dover risolvere un omicidio sarà chiamato Giorgio Vasari, a lui il compito di mettere in fila una catena di misteri che scuote la corte di Cosimo de' Medici: un pittore morto ammazzato, un quadro audace che sfida l'autorità del duca, nostalgici di Savonarola nascosti in conventi della città, vecchi nemici repubblicani, la contesa tra Francia e Spagna per la penisola italiana, la condanna papale delle immorali nudità dipinte da Michelangelo.

Non potevamo neanche ignorare I racconti della moda, pubblicati da Einaudi a cura di Maria Luisa Frisa, teorica della moda e docente di design della moda e arti multimediali. In questa raccolta - tenuta insieme dall'idea che la moda sia un linguaggio universale che parla di noi e del tempo in cui viviamo - sono contenuti, tra gli altri, Joyce Carol Oates, Pier Vittorio Tondelli, Bret Easton Ellis, Jhumpa Lahiri.

0 interventi:

ShareThis