Se il desiderio di sottomettere le persone a un ideale etico considerato come universale è una tentazione morale di cui sbarazzarsi, è una criminosa e brutale imposizione della propria prospettiva agli altri, questo dignitoso rifiuto delle utopie però, ci ricorda Slavoj Žižek in uno dei suoi scritti contenuto in Politica della vergogna, culmina nell'impasse del "politicamente corretto", «in un soffocante moralismo, in un'esplosione di norme legali e morali, in un processo infinito di legalizzazione/moralizzazione chiamato "lotta contro tutte le forme di discriminazione"».
La paradossalità di tale condizione la mostra, secondo Žižek, la possibilità di trovare in una stessa persona la coincidenza degli opposti per cui questa vigili contro l'imposizione dei valori eurocentrici ad altre culture e, nello stesso tempo, argomenti che romanzi classici come Tom Sawyer o Huckleberry Finn di Mark Twain dovrebbero essere esclusi dalle biblioteche scolastiche perché insensibili al razzismo per il modo in cui l loro interno ritraggono neri e nativi americani – altri esempi recenti di tale paradossalità sono rappresentati dalla volontà del Dipartimento di educazione della città di New York di eliminare e bandire dai testi scolastici alcuni termini e riferimenti ritenuti "sensibili" quali "dinosauro" (potrebbe contrariare i creazionisti?), "compleanno" (offende i testimoni di Geova?), "Halloween" (può suggerire il paganesimo?), "divorzio" (può evocare sentimenti di disagio?), "peperoni" (cibi che alcune religioni o culture non possono concedersi?); o ancora, dall'interruzione della produzione e vendita delle bambole che raffigurano i personaggi dell'ultimo film di Quentin Tarantino, Django, perché offensive degli afroamericani rappresentati come schiavi (non è forse esistita la schiavitù negli Stati Uniti?).
«Cosa c'è di sbagliato nei tentativi "politicamente corretti" di moralizzare o addirittura penalizzare direttamente modi di comportamento (come ferire gli altri con volgari oscenità verbali ecc.) che dovrebbero fondamentalmente riguardare l'educazione»? Il fatto è che essi minano questa stessa buona educazione, perché penalizzando la maleducazione si perde la "sostanza etica", la buona educazione è qualcosa di sostanziale, esperito, e non può essere una forma imposta o istituita da leggi ed esplicite regole normative. Come lo stesso Žižek evidenzia anche in Vivere alla fine dei tempi, la cortesia supplisce alla mancanza o al
collasso della sostanza etica, e quanto
più manca il "profondo" contesto etico sostanziale, tanto più abbiamo
bisogno di una cortesia "superficiale".
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