Dopo una lunga settimana a scuola, venerdì meritata passeggiata in centro con acquisti librari.
Anzi, prima ancora da edicola, con la prima uscita de Leggende della moda, dedicata a Chanel, e il nuovo numero della serie Sherlock de Il giallo Mondadori, che presenta Sherlock Holmes e l'enigma del cadavere scomparso di Luca Martinelli: una giovane suffragetta è la cliente che si presenta al 221B di Baker Street in cerca d'aiuto, chiedendo l'intervento di Holmes e Watson per due compagne che non sono state arrestate durante una manifestazione per aver lanciato pietre contro le vetrine o per essersi incatenate a un lampione, ma che devono rispondere dell'accusa di omicidio: la vittima è un libraio notoriamente avverso al movimento di emancipazione femminile, trovato nel retro del negozio con una profonda ferita all'addome causata dalla lama di un coltello.
Visto tempo fa, non preso allora, poi non più trovato e ora riapparso e preso, il volume della rivista cartacea COSE Spiegate bene, del giornale online "Post", dedicato alla storia di strumenti, prodotti, manufatti, arnesi e cose di vario design che hanno cambiato i nostri mondi. Ne La sicurezza degli oggetti, si mostra come le nostre vite siano fatte di relazioni intime, quotidiane, spesso indispensabili, con questi oggetti, con cui a volte costruiamo rapporti che coinvolgono emozioni e persino sentimenti; il loro aspetto e design - risultato di attenzioni alle funzioni o lunghissimi tempi di studio, sperimentazione o uso -, la loro storia - che è un pezzo della storia del genere umano -, il loro rapporto con popoli e individui - selezione accurata, accumulo compulsivo. Fra le tante storie e spiegazioni contenute in questo numero ci sono la presenza rilevante della plastica nelle cose che ci circondano, i pregi e i difetti del cartone della pizza, il bianchetto e la donna che lo inventò, il cambiamento del rapporto con la musica introdotto dal Walkman, la storia del bidet e del perché si trova solo in alcuni paesi, e anche il bancale, il vibratore, il cubo di Rubik e una breve storia delle maniglie.
L'ultimo romanzo di Amélie Nothomb è un ritorno in Giappone. Con L'impossibile ritorno si torna nel paese amato dall'autrice, il luogo della sua infanzia e della disastrosa vergogna come impiegata (vedi Stupore e tremori). Questa volta è in compagnia dell’amica fotografa Pep Beni e durante i dieci giorni di viaggio sperimenta il kenshō (una sorta di estasi contemplativa), abbandona lo champagne per i whisky giapponesi, si immerge con una nuova prospettiva nei luoghi della gioventù. E se alcune parole giapponesi sono ormai sbiadite nella memoria, le sensazioni che i suoni, gli odori e la luce le provocano si riaffacciano come se non avesse mai lasciato il Giappone. Questa avventura á la Thelma & Louise diventa così un’occasione non solo per elaborare il lutto del padre ma anche per capire la sé stessa di oggi.
Rimanendo in Giappone, il romanzo consigliato da Cristina La mia vita con i gatti, di Morishita Noriko. Noriko vive una vita forse fin troppo tranquilla, è una scrittrice sulla cinquantina da qualche tempo ferma in una palude di tristezza camuffata da abitudine: il libro che sta scrivendo è bloccato da mesi, e nulla sembra andare per il verso giusto. Alla ricerca di una svolta, fa visita a un santuario shintoista e sussurra: «Dammi la felicità». Il giorno dopo, quasi fosse un segno soprannaturale, vicino al ceppo della magnolia davanti a casa sua, piantata tanti anni prima dal padre, qualcosa si muove nell'aiuola: è una gatta randagia che sta dando alla luce una cucciolata. Nessuno nel vicinato è disposto a prendersi cura dei gattini appena nati, inizia così la convivenza della donna con questi animali di piccole dimensioni ma capaci di portare un grande cambiamento nella sua vita, a lei i gatti nemmeno piacevano. Non solo diario delle giornate che Noriko trascorre in compagnia dei suoi ospiti felini, ma anche degli incontri speciali e delle scoperte sorprendenti su se stessa, la vita e, soprattutto, la felicità e la sua ricerca che farà grazie a loro.
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