Il termine greco phántasma rimanda a significati quali "far vedere", "mostrare", "ingannare", ed anche "spettacolo", "pompa", "fasto", "splendore". «Il fantasma allude dunque» – scrive Simone Regazzoni in Derrida. Biopolitica e democrazia – «a una dimensione di visibilità spettacolare intangibile di un corpo disincarnato, alla sua visibilità come apparizione, mostrazione, messa in scena, spettacolarizzazione». Il filosofo francese Jacques Derrida fa uso del termine "fantasma" in riferimento alla sovranità, intendendo con ciò «sia l'apparire di un corpo disincarnato, il suo mostrarsi spettacolare, sia una costruzione immaginaria, di finzione», ovvero una sorta di freudiano totem, un sostituto, una «marionetta-feticcio-fallo», una illusione o fiction narrativa «esplicitamente fallica: una fiction in cui è in gioco un'erezione assoluta, colossale, che supera tutte le altre. D'altra parte il termine sovrano viene dal latino superanus: colui che supera tutti».
È Derrida stesso a stabilire la corrispondenza tra fallo e marionetta: «Come sapete, il phallos, che non è il pene, indicava in un primo tempo in Grecia e a Roma, in occasione di alcune cerimonie, il simulacro, la rappresentazione figurata di un pene in erezione, duro, rigido proprio come una bambola gigantesca e confezionata artificialmente. Il phallos è, esso stesso, una sorta di marionetta. Se il fallo è automa e non autonomo, se ha qualcosa, nella sua tensione, nella sua durezza, di involontario e di meccanico, e che lo sottrae alla responsabilità dell'uomo, è il proprio dell'uomo oppure, già reciso dall'uomo, è un "qualcosa", una cosa, un cosa inumano? Se quindi il phallos, l'erezione fallica, è una macchina ma anche l'attributo della sovranità, si sarebbe tentati di dire che questo attributo della sovranità, della sua maestà, della sua grandezza o della sua altezza eretta, questo attributo del sovrano non è un attributo dell'uomo, del proprio dell'uomo, né d'altra parte di nessuno, né dell'animale né di Dio» (La bestia e il sovrano. Volume 1).
«La sovranità, in altri termini,» – conclude Regazzoni – «non esiste – se non come fantasia o fiction fallica e teologico-politica».
Irriverentemente (?) accosto a questa analisi il manga Masurao, scritto e disegnato da Shinichi Sakamoto, in cui si combatte per il titolo del più possente tra gli uomini, titolo cui ogni maschio aspira perché legato ad una spropositata virilità.
3 interventi:
Mi sento in colpa. Quanto ti devo per queste lezioni?
:-)
divulgazione gratuita, questa, niente canoni, tributi o contributi. i commenti, però, son graditi, sempre. ;-)
Allora ne approfitto. Non capita tutti i giorni.
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