Sol voleva sapere come un qualsiasi sistema etico potesse derivare dall'ordine di Dio a un uomo di uccidere il proprio figlio. A Sol non importava che l'ordine fosse una prova d'ubbidienza. A dire il vero, l'idea che fosse stata l'ubbidienza a consentire ad Abramo di diventare padre di tutte le tribù d'Israele, era proprio ciò che procurava a Sol accessi d'ira.
Dopo cinquantacinque anni di lavoro sulla storia dei sistemi etici, Sol Weintraub era arrivato a un'unica, incrollabile decisione: ogni rispetto per una divinità, un concetto o un principio universale che poneva l'ubbidienza al di sopra del giusto comportamento nei confronti di un essere umano innocente, era un male.
Allora definisci il termine "innocente", disse, in tono vagamente divertito e querulo, la voce che Sol associava a queste discussioni.
Un bambino è innocente, pensò Sol; Isacco era innocente.
"Innocente" per il semplice fatto d'essere bambino?
Sì.
E non esiste circostanza in cui il sangue dell'innocente debba essere versato per una causa superiore?
No, pensò Sol, nessuna.
Ma "innocente" non è limitato ai bambini, immagino.
Sol esitò, intuendo una trappola e cercando di scoprire dove il suo invisibile interlocutore volesse andare a parare. Non ci riuscì. No, pensò, "innocente" include altri, oltre i bambini.
L'innocente non dovrebbe mai essere sacrificato, a nessuna età?
Esattamente.
Forse è questa, la parte della lezione che Abramo doveva imparare, prima d'essere padre della benedetta fra le nazioni della terra.
Quale lezione?, pensò Sol; quale lezione? Ma nella sua mente la Voce era svanita; ora restavano solo i richiami degli uccelli notturni all'esterno e il fievole respiro della moglie al suo fianco.
(da Dan Simmons, Hyperion)
3 interventi:
Be'. Concordo sulla sua 'unica, incrollabile decisione'.
non a caso questo episodio della bibbia a dato molto da pensare...kirkegaard lo leggeva come uno scandalo, e sicuramente un'etica che non sia a misura umana difficilmente può essere condivisa.
vero
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