Nietzsche si accorse della falsitĂ dei profeti che dicono: “fate questo o quello”; che indicano il male ed esortano alla lotta. “La mia esperienza” egli afferma in Ecce homo “ignora ciò che significa ‘volere’ qualcosa, ‘lavorarvi ambiziosamente’, mirare ad uno ‘scopo’ o alla realizzazione di un desiderio”. Nulla di piĂą contrario al buddismo, al cristianesimo di propaganda.
Paragonati a Zaratustra, GesĂą e Budda sembrano servili. Avevano qualche cosa da fare in questo mondo e anche un compito pesante. Erano soltanto “saggi”, “dotti”, “salvatori”. Zaratustra (Nietzsche) è qualcosa di piĂą: un seduttore, che rideva dei compiti che si era assunto.
Il buddista come il cristiano prende sul serio ciò che comincia a fare – s’impegna a non avvicinare piĂą donne, per quanta voglia ne abbia! GesĂą, Budda avevano qualche cosa da fare in questo mondo: fissarono ai loro discepoli un compito arido e obbligatorio.
Il discepolo di Zaratustra impara soltanto, in fine, a rinnegare il suo maestro.
Il buddista come il cristiano prende sul serio ciò che comincia a fare – s’impegna a non avvicinare piĂą donne, per quanta voglia ne abbia! GesĂą, Budda avevano qualche cosa da fare in questo mondo: fissarono ai loro discepoli un compito arido e obbligatorio.
Il discepolo di Zaratustra impara soltanto, in fine, a rinnegare il suo maestro.
(Georges Bataille, Nietzsche. Il culmine e il possibile)
I testi critici, le annotazioni, le pagine di diario, gli scritti polemici che formano questo libro – terza parte di quella che voleva essere la summa odierna dell’eversione filosofica (e cioè i tre volumi della Somme athĂ©ologique: L'expĂ©rience interieure, Le coupable e Sur Nietzsche) – furono composti da Bataille nel 1944, durante gli ultimi combattimenti in Francia tra alleati e tedeschi, “nel mezzo dello scompiglio”.
Bataille vede in Nietzsche il filosofo del male, e lo accetta in pieno come tale. Le definizioni usuali del male e del bene, in Nietzsche come in Bataille, si capovolgono. Accedere al male e contestare il bene è la condizione stessa della libertĂ ; il valore da perseguire è dunque il primo, mentre il secondo è una “regola” da infrangere.
E alla violazione del tabĂą morale o della norma sociale si collega la tesi dell’esistenza come “rischio”, come “chance”.
In una “Appendice” Bataille affronta specificamente il tema dell’ascendenza nietzschiana del nazismo. Questa ascendenza, per Bataille, è usurpazione. I nazisti hanno tradito, nella lettura, il significato dei testi di Nietzsche. La “morale” nietzschiana, in realtĂ , è la perfetta antitesi del nazismo, perchè il “male” esaltato da Nietzsche è proprio l’antitesi del “bene” aberrante definito da Hitler.
I testi critici, le annotazioni, le pagine di diario, gli scritti polemici che formano questo libro – terza parte di quella che voleva essere la summa odierna dell’eversione filosofica (e cioè i tre volumi della Somme athĂ©ologique: L'expĂ©rience interieure, Le coupable e Sur Nietzsche) – furono composti da Bataille nel 1944, durante gli ultimi combattimenti in Francia tra alleati e tedeschi, “nel mezzo dello scompiglio”.
Bataille vede in Nietzsche il filosofo del male, e lo accetta in pieno come tale. Le definizioni usuali del male e del bene, in Nietzsche come in Bataille, si capovolgono. Accedere al male e contestare il bene è la condizione stessa della libertĂ ; il valore da perseguire è dunque il primo, mentre il secondo è una “regola” da infrangere.
E alla violazione del tabĂą morale o della norma sociale si collega la tesi dell’esistenza come “rischio”, come “chance”.
In una “Appendice” Bataille affronta specificamente il tema dell’ascendenza nietzschiana del nazismo. Questa ascendenza, per Bataille, è usurpazione. I nazisti hanno tradito, nella lettura, il significato dei testi di Nietzsche. La “morale” nietzschiana, in realtĂ , è la perfetta antitesi del nazismo, perchè il “male” esaltato da Nietzsche è proprio l’antitesi del “bene” aberrante definito da Hitler.
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