Secondo una prospettiva utilitaristica la giustezza o meno di un’azione è determinata interamente dalle sue conseguenze: nello specifico è determinata dalla quantità di bene e di felicità prodotta dall’atto mediamente, non solo per la persona che lo ha compiuto. Si tratta di massimizzare il piacere e minimizzare il dolore. In accordo con questa filosofia, gli individui dotati di superpoteri hanno il dovere morale di essere supereroi: Peter Parker è obbligato ad essere Spider-Man, perché la possibilità di grande dolore personale è compensata dal bene che la sua attività da supereroe produce nel mondo.
Ma può essere vero che Peter Parker è obbligato ad essere Spider-Man, anche a qualunque costo personale? L’utilitarismo non riesce a dar conto degli atti supererogatori, che vanno al di là del richiamo del dovere, atti che è bene compiere ma che non è malvagio non compiere. Un altro problema dell’utilitarismo è il suo rapporto con la giustizia. In Joker: L'avvocato del diavolo, Joker si ritrova nel braccio della morte perché ritenuto colpevole di un crimine che non ha commesso. Batman sa che il Joker non ha commesso tale crimine, ha le prove per dimostrarlo: dovrebbe lasciare che il Joker paghi per un crimine che non ha commesso? Secondo una prospettiva utilitaristica sì, ma Batman si rifiuta di far giustiziare il suo nemico sulla base di un errore giudiziario.
Le teorie non-consequenzialiste, invece, negano che il valore morale delle azioni sia interamente determinato dalle loro conseguenze. Immanuel Kant ritiene che si debba agire per il dovere e che quindi siano le intenzioni ad avere un ruolo cruciale nel determinare il valore morale di un’azione. Kant, in una delle sue tre formulazioni dell’imperativo categorico che dovrebbe essere la guida delle nostre azioni morali, esprime la necessità di trattare gli altri esseri umani sempre come fini e mai unicamente come mezzi, ponendo una maggiore enfasi sull’importanza di non trattare mai gli individui come semplici mezzi che su quella di trattarli come fini in se stessi. Così, i non-consequenzialisti distinguono tra doveri negativi e positivi, ponendo una maggiore enfasi su quelli negativi, e poiché questi sono più forti, ci è proibito adempiere ai nostri doveri positivi violando quelli negativi. Se nessun dovere negativo è violato dalla scelta di Peter Parker se essere o meno Spider-Man, entrambe le scelte sono moralmente ammissibili e optare per essere un supereroe è un atto supererogatorio, che va oltre il richiamo del dovere, e proprio per questo è ancor più degno di lode. La grande responsabilità che deriva dall’avere grandi poteri non è tanto il dovere di usare quei poteri come supereroe, quanto l’obbligo di non usarli a fin di male.
Un’altra questione che merita una riflessione è come, nella loro lotta al crimine, i supereroi dovrebbero interagire con la legge e le istituzioni che la applicano. Batman non è un ufficiale di polizia: non ha mandati per irrompere nei covi dei criminali, usa tattiche di intimidazione fisica per ottenere informazioni, spesso arresta criminali senza avere prove legalmente sufficienti contro di essi e certamente non legge loro i propri diritti. Dovrebbe e potrebbe Batman fare queste cose? Come mostra l’esame della prospettiva utilitaristica, delle azioni che producono il bene più generale potrebbero ancora essere ingiuste. I supereroi non dovrebbero avere delle esenzioni speciali, a meno che non pensiamo che anche gli agenti di polizia dovrebbero averle: il potere da solo non giustifica uno speciale trattamento legale. Delle esenzioni dalla legge potrebbero essere ammissibili se queste leggi non esprimono i nostri doveri negativi, che sono i più importanti doveri morali che abbiamo: potrebbe essere possibile esentare Superman dal rispetto di una zona interdetta al volo, o Batman da quello del codice della strada (la batmobile va piuttosto veloce), ma non è ammissibile esentarli dalle leggi che esprimono i nostri doveri negativi fondamentali.
(da Christopher Robichaud, With great power comes great responsibility: on the moral duties of the super-powerful and super-heroic, in Superheroes and philosophy)
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