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lunedì 2 maggio 2011

oltre la maschera: il segreto delle identità segrete

Superman non mira a proteggere il mondo come un alieno, o come il Dr. Manhattan di Alan Moore (Watchmen), in tutta la sua distante alterità, non vuole essere un dio alla Aristotele, un motore immobile del mondo, isolato nella sua autonoma indipendenza. Egli desidera una connessione esistenziale con gli uomini, vuole proteggerli come uno di loro. La sua identità segreta come Clark Kent non è un normale stratagemma da supereroe, uno strumento o un’arma in più, ma rappresenta una parte cruciale della reale ricerca di Superman di vivere l’avventura umana e vegliare sull’umanità dall’interno.
Batman ha iniziato la sua vita come Bruce Wayne, e solo dopo è diventato il Cavaliere Oscuro, ma questa seconda identità non è sorta da un qualche tragico incidente che ha misteriosamente comportato l’acquisizione di superpoteri, bensì da anni di sforzi intenzionali e dolorose trasformazioni. Batman è totalmente concentrato e dedito a combattere il crimine e l’identità del ricco Bruce Wayne è un mero espediente utile per portare avanti una vita da vigilante e supereroe. L’immagine di Bruce Wayne sembra essere diventata la vera maschera.
In entrambi questi casi, una dualità ha rimpiazzato una singolarità ma implicando una nuova unità in fusione, un nucleo di identità accresciuto in qualcosa di più complesso e interessante. L’identità personale non è qualcosa di così diretto e immediato come si potrebbe essere tentati di supporre. Il nucleo della nostra identità può crescere, svilupparsi, assumere nuovi elementi che ci rafforzino. Ogni maschera lascia una traccia nella persona che la indossa, e ogni maschera può diventare più reale di quanto immaginavamo. Chi siamo è sempre una questione di come agiamo e ciò che diventiamo è il risultato delle attività in cui ci impegniamo giorno per giorno.

(da Tom Morris, What's behind the mask? The secret of secret identities, in Superheroes and philosophy

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