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martedì 24 gennaio 2012

morfogenesi della violenza

In Gangs of New York Martin Scorsese ribadisce la sua visione cupa e pessimistica della natura umana, cogliendo in essa latente una violenza ineliminabile, una componente di brutalità ferina. In Gangs of New York non soltanto la violenza è incancellabile, essa è anche produttiva. La violenza è fattore morfogenetico, creatore di nuove forme: crea, conferisce ordine, determina equilibri. È una regola inflessibile, riguardante le modalità di costituzione e di funzionamento degli Stati: a fondamento della società persiste ciò che ne è all’origine, vale a dire l’istituzionalizzazione della forza. Il mondo “pacifico” nel quale crediamo di vivere, è in realtà un mondo che si regge e si alimenta sulla base di una concentrazione monopolistica della violenza, non sulla sua estinzione.

(da Umberto Curi, Un filosofo al cinema)

Visto tra ieri e oggi in classe, tra la guerra d'indipendenza americana e la nascita degli Stati Uniti da una parte e la filosofia politica di Hobbes dall'altra, mi sembra che ci stava bene.


1 interventi:

Pasquale Curatola ha detto...

fai storia con Scorsese! Grandissimo!

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