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I genitori di South Park corrompono i figli molto più di quanto potrebbe mai fare un programma televisivo.
In parte ciò che rende South Park filosoficamente interessante è il contrasto tra la stupidità malvagia di Cartman e la virtù non conformistica e riflessiva di Kyle e Stan: i due amici raggiungono una posizione virtuosa in parte negoziando e ascoltando i diversi punti di vista prima di giungere alla loro conclusione attraverso le domande e il ragionamento, e spesso la loro conclusione ammette che c’è della verità in ogni posizione, ma anche che la sua prospettiva limitata rimane pericolosa. Stan e Kyle, a differenza di Cartman, imparano a guardare le cose dal punto di vista altrui attraverso la loro continua conversazione.
Pensare comporta vedere le cose con gli occhi altrui, nel dialogo e nella riflessione. Si tratta quindi di un dialogo sia interno che esterno, ed è solo attraverso questo dialogo che la riflessione critica e la bontà diventano possibili. Vivere bene significa basarsi sulla pluralità, è l’amicizia ciò che aiuta a essere buoni.
(da William W. Young III, La flatulenza e la filosofia. Molta aria calda, o la corruzione della gioventù?, in South Park e la filosofia)
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