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giovedì 20 ottobre 2011

breat easton ellis

More about Le regole dell'attrazioneDopo essere rimasto affascinato da Lunar Park, mi sono dato alla lettura di altre produzioni di Bret Easton Ellis, così ho letto Meno di zero e Le regole dell'attrazione.
«I fatti, anche quando erano strettamente legati gli uni agli altri non avevano un vero ordine. Gli eventi non scorrevano. I fatti erano separati e casuali anche mentre accadevano, episodici, spezzati, senza passaggi scorrevoli, senza il senso di avvenimenti che nascessero da avvenimenti precedenti».
Questo l'esergo, tratto da Tim O' Brien, che Ellis pone al suo Le regole dell'attrazione, e a me sembra assolutamente perfetto per illustrar
e lo stile di scrittura dei due romanzi che ho appena letto: uno stile che è stato giustamente definito televisimo, da MTV, una scrittura elettrica, fredda, a frammento (più che a mosaico, visto che la figura d'insieme non viene a formarsi dall'incastro delle tessere), che simula lo zapping televisivo, tipica di una generazione caratterizzata da un enorme divario tecnologico con le precedenti.
Insomma, soprattutto il secondo mi è piaciuto molto.

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