«Il mutante è un personaggio ideale per stimolare nel lettore adolescente un percorso di identificazione», si legge nell’introduzione ad una bella graphic novel che narra la prima manifestazione – in età adolescenziale, appunto – dei poteri mutanti di uno dei cinque membri originali degli X-Men, Angelo: il suo corpo cambia, come è normale che sia durante l’adolescenza, con la crescita e lo sviluppo, per forza e agilità, e alla fine sulla schiena del giovane spuntano due candide, enormi e pennute ali d’angelo. Il fumetto racconta soprattutto della lotta e della sofferenza del giovane mutante per accettare egli stesso e far accettare agli altri questa sua condizione unica e nuova. «Come il mutante, l’adolescente è “nuovo”, destinato a soppiantare quelli che c’erano prima di lui: gli adulti», continua l’introduzione, esplicitando e giustificando le potenzialità identificatrici della figura fumettistica del mutante per il lettore adolescente. L’adolescente «in realtà dentro di sé nasconde doni terrificanti» e «la storia di un angelo che spicca il volo», temuto e minacciato dagli altri, visto più come un diavolo che come un angelo, è, quindi, un po’ la sua.
La graphic novel in questione è Angelo. Rivelazioni, storia scritta da Roberto Aguirre-Sacasa e splendidamente disegnata da Adam Pollina, le cui tavole mostrano, a volte, dei chiari riferimenti all'arte di Klimt. Non è l'unico disegnatore di comics a fare proprio questo creare citando il pittore austriaco: basta pensare a Alex Maleev e a Giuseppe Camuncoli.
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