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sabato 4 gennaio 2014

il drago e l'eroe

Il drago è l'archetipo del mostro: simbolo di totalità. La potenza di tale immagine primordiale risiede proprio nella sua sostanziale ambivalenza. Esso come yang è l'emblema della primavera e del tuono e si identifica col cavallo, il leone e la stessa spada. Come ying, invece, rimanda al simbolismo acquatico e lunare dove si lega alla figura del serpente e alla metamorfosi del pesce. Il drago è il custode per eccellenza, il guardiano del tesoro. Così come la sfinge, anche il drago è sia l'ostacolo e sia l'espressione negativa della madre divoratrice. E la sua duplicità si fa sempre più marcata nel rapporto che esso instaura con l'eroe. Il drago, infatti, può essere la bestia contro cui l'eroe lotta fino a vincere o a essere vinto. Però, il drago può anche accompagnare l'eroe, il quale ne assume le sembianze e le virtù divenendo "un'immagine - a lui speculare - che gli offre la forza, soccorrevole" (Bonvecchio, in La filosofia del Signore degli Anelli).
Come il serpente attorcigliato all'albero, il drago da simbolo di paura diviene custode del tesoro di vita poiché "il tesoro che l'eroe trae fuori dall'antro oscuro è la vita, è lui stesso rinato dall'oscuro antro del grembo materno. Considerato come colui che resta stretto alla madre, l'eroe è il drago; considerato come colui che rinasce dalla madre, è il vincitore del drago" (Jung, La libido. Simboli e trasformazioni).

(Emma Palese, Mostri, draghi e vampiri).


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