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sabato 13 agosto 2011

a ciascuno il suo inferno

Secondo Senofane «se i buoi e i cavalli e i leoni avessero mani e potessero con le loro mani disegnare e fare ciò appunto che gli uomini fanno, i cavalli disegnerebbero figure di dèi simili ai cavalli e i buoi simili ai buoi, e farebbero corpi foggiati così come ciascuno di loro è foggiato» (fr. B15), ed egli riferisce che «gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che sono cerulei di occhi e rossi di capelli» (fr. B16).
Insomma, quella del filosofo è, evidentemente, una critica dell’antropomorfismo religioso, di quella concezione degli dei fissata da Omero ed Esiodo, portata avanti anche attraverso una certa ironia.

Ironia che è la stessa della serie televisiva di Futurama, in cui anche i robot hanno il proprio paradiso e il proprio inferno, fatto a loro immagine e somiglianza e con tanto di Robodiavolo.

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