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domenica 28 agosto 2011

luce e tenebra

«Là dove c'è la luce, le tenebre sono in agguat. Questo l'incipit di tutti gli episodi della serie nipponica Garo, e mi sembra perfetto per introdurre la filosofia di Eraclito.
In particolare, la sua idea di unità dei contrari per cui «L’opposto concorde e dai discordi bellissima armonia [e tutto accade secondo contesa]» (fr. B8).
Gli opposti non possono essere aboliti, se non si vuole distruggere la cosa in cui si realizzano; il nodo, la struttura intima di ogni cosa è l’unione, la connessione di contrari, di convergente e divergente: condizione necessaria per l’esistenza della cosa stessa è l’esistenza delle forze contrastanti che, momento per momento, la sostengono, la realizzano. Qualunque cosa solo «mutando riposa» (fr. B84a), perché la conseguenza di una eventuale interruzione della tensione continuamente cangiante dei contrari, degli opposti, sarebbe la sua distruzione, la sua disgregazione. Dipendenza reciproca degli opposti, che sono momenti di uno stesso processo, non sono nulla di consistente e permanente in sé.
Quindi, là dove c'è la luce, non possono che esserci anche le tenebre.

garo

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