La follia del giorno, di Maurice Blanchot, è un breve, fulmineo, folle testo. Una tessitura - non del tutto compiuta e compibile - di frammenti che non possono dar vita ad una storia, ad un racconto, ad un senso unitario. Perché - questo potrà stupire qualcuno - neanche uno scrittore, un uomo che parla e che ragiona con eleganza, è sempre capace di raccontare fatti di cui si ricorda.
Devo confessarlo, ho letto molti libri. Quando sparirò, impercettibilmente, tutti questi volumi cambieranno; più grandi i margini, più inconsistente il pensiero. Sì, ho parlato a troppa gente, oggi ciò mi sorprende; ciascuna persona è stata un popolo per me. Questo immenso altrui mi ha reso me stesso molto più di quanto avrei voluto. Ora, la mia esistenza è di una solidità sorprendente; anche le malattie mortali mi giudicano coriaceo. Me ne scuso, ma è necessario che seppellisca qualcuno prima di me.
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