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mercoledì 30 novembre 2011

questo mio cuore diverso

More about Pao PaoDi Tondelli lessi Camere separate nel marzo 2002, e mi innamorai. Uno dei libri che credo abbia influito di più su quello che sono adesso. Comprai subito il volumone della Bompiani che racchiude i suoi romanzi, il teatro, i racconti. Ma ebbi un po' paura a leggere altro, tanto mi era piaciuto quel primo assaggio, tanto mi aveva segnato quella prima immersione.Solo nel 2005 mi decisi a leggere Altri libertini. Per fortuna non ne restai deluso, fu anzi una conferma.
A
distanza di altri 3 anni, nel 2008, ho letto Pao Pao. La scrittura di Tondelli è sempre molto nervosa, elettrica, calda e, in questo caso più che mai, orale, musicale - poetica e pubblicitaria (da jingle) insieme.
Tutto assolutamente coinvolgente: il protagonista/autore distribuisce attorno - nel testo - i pezzetti del suo dissennato senso come in un giochetto di costruzioni e noi giochiamo con lui, là andiamo a bere, là a pisciare, qui a dormire e lì ahimè a soffrire con lui, seguendolo.
Il senso è dissennato, appunto, l'io è disseminato, non è possibile nessuna storiaccia nauseabonda di definizione del proprio sé, nessuna storiaccia da calcolatore sì-sì-no-sì, come invece i test militari vorrebbero imporre: ognuno ha un cuore diverso e anche lui poveretto ha un battito personale e particolare, una musichetta diversa dagli altri cuori, ma non per questo malata; ognuno sta rigettando i detriti della propria storia, li sta digerendo, assorbendo oppure vomitando, sputando, scoreggiando, eiaculando.
Ognuno si fa la propria vita, la propria storia, la propria costruzione, la propria musica; può provare a vedere se ciò può andar bene con ciò che sta facendo qualcun altro, ma la prospettiva ideale resta quella delle camere separate.

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